Cultura
16 maggio, 2011

New York color pastello

E' ossessionato dai palazzi l'artista James Gulliver Hancock tanto che ha aperto un sito su cui punta a pubblicare i suoi disegni di tutti gli edifici della città. Unica condizione: solo palazzi dove vive gente che è gente sul serio

Apparentemente James Gulliver Hancock è: senza fantasia. E invece vive in una irrimediabile concezione romantica dell'arte, tra gli impulsi e le ispirazioni della città più dinamica al mondo, cioè New York. Contrastando prepotentemente ogni approccio classico al disegno, dribblando tutti i livelli di disciplina e ricerca della perfezione, disegna palazzi con delle linee talmente instabili e dei colori così mossi che l'effetto è inevitabilmente bucolico. Nell'arroganza delle sue opere emerge soprattutto quiete e pacatezza, come se la missione fosse rendere puro e incontaminato gli angoli di New York che nella realtà sono corrotti dai rumori e viziati dagli odori delle migliaia di persone che vivono dentro e fuori quei palazzi.

L'artista australiano trasferitosi di recente da Los Angeles a Brooklyn, ha creato un sito (allthebuildingsinnewyork.blogspot.com) con l'intento di ridisegnare tutti gli edifici di NYC: ce ne sono circa 900.000 secondo il Dipartimento delle Finanze. E' già a quota 500 James Gulliver Hancock, ma promette di disegnarli tutti. "I blog permettono di assecondare la tua ossessione tanto quanto vuoi" - ha spiegato l'artista 36enne dal suo studio a Greenpoint - “e a New York, la mia ossessione è catalogare creativamente tutti gli edifici".

E' stato l'arrivo a New York che ha illuminato la curiosità morbosa di J.G.Hancock per grattacieli e palazzi, la sensazione di vivere su un set cinematografico in cui anche il semplice muoversi da un block all'altro può trasformarsi in un tour eccezionale. Il sistema è semplice: individua un edificio interessante, schizza rapidamente sul suo taccuino e poi torna a casa per completare il disegno, aiutandosi con Google Maps per rifiniture e dettagli. Da schizzi su tovaglioli a dipinti su tavola, Hancock utilizza una vasta gamma di mezzi per ritrarre la città in una maniera decisamente bizzarra. Il suo ultimo pezzo, un dipinto del fabbricato di 889 Broadway che ospita il negozio Fishs Eddy, utilizza un assortimento di vernice su un fondale di legno liscio.

Obiettivo: inseguire l'umanità in queste strutture. Anche i nativi newyorkesi spesso non fanno caso ai loro dintorni. Unica linea guida: concentrarsi sui palazzi dove i veri abitanti di New York vivono e lavorano. Quindi difficilmente si troverà un suo disegno di punti di riferimento high profile come il Chrysler Building. Solo posti veri, umani, in cui l'arte diventa: scoprire dov'è realmente la fantasia.

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