I poster hanno slogan duri, stampati in sovrimpressione sui volti sorridenti di Falcone e Borsellino nella foto di Tony Gentile che li ritraeva insieme pochi giorni prima della strage di Capaci del 23 maggio del 1992.
"Difendiamo chi indaga sulle stragi 92-93 dalla mafia di Stato". "Stragi del 92-93 chi è Stato?". "Verità sulle stragi del 92-93 Io non ho paura". I poster sono stati affissi nella notte di venerdì nelle strade di Palermo per rendere visibile la solidarietà del movimento delle Agende Rosse, fondato da Salvatore Borsellino, nei confronti dei pubblici ministeri antimafia di Palermo al centro di quella che viene definita una "vergognosa campagna di disinformazione avversa ai Magistrati" che a Palermo e a Caltanissetta indagano sulla trattativa Stato-mafia negli anni delle stragi e degli attentati di Capaci, di via D'Amelio, di Roma, Firenze e Milano. Tra sabato e domenica, l'iniziativa è stata ripetuta anche in altre città italiane: Torino, Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bergamo, Venezia, Ferrara, Campoformido (Ud), Casarsa della Delizia (Pn), Corvado (Pn), Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Montesilvano (Pe), Pescara, Pordenone, Salandra (Mt).
Con i manifesti le Agende Rosse denunciano il "tentativo di creare in modo artificioso un "caso Ciancimino" che diventa funzionale esclusivamente a sottrarre ai legittimi titolari le inchieste sulle cosiddette 'trattative' tra Cosa Nostra e pezzi delle istituzioni". E' dopo il fermo del figlio di don Vito, arrestato dalla procura di Palermo per calunnia nei confronti dell'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, che sono esplose in modo fragoroso le polemiche sulle sue dichiarazioni e sull'utilizzo nei processi e nelle indagini. Due documenti prodotti da Ciancimino junior e presentati come scritti dal padre sono risultati, secondo la perizia della Polizia scientifica, manipolati, a differenza di altri che invece gli esperti della polizia hanno certificato come autentici.
Per i volontari delle Agende Rosse, "i fatti dimostrano in modo incontrovertibile che tutti i Magistrati titolari delle inchieste sulla cosiddetta 'trattativa' tra Stato e Cosa Nostra e sulle stragi del biennio 92-93 stanno procedendo con la massima professionalità nel valutare il contributo che Massimo Ciancimino può dare all'accertamento della verità nelle inchieste in corso". E con i poster affissi per le strade di Palermo il Movimento Agende Rosse dà voce "allo sdegno dei tantissimi cittadini che si schierano a difesa dell'onore e della dignità di uomini che con il loro coraggio fanno da argine allo scempio del diritto e della verità dei fatti che si sta perpetrando in Italia".