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Cultura
giugno, 2011

Pitti Uomo, la festa della moda

Vip, cocktail, sfilate. La fiera dello stile maschile ha mostrato grande vitalità. Crescono i compratori, trionfa il casual chic

In concerto a piazza Santissima Annunziata durante la kermesse fiorentina, Elio e le Storie Tese prendono in giro la moda maschile, protagonista del Pitti: "Fossi figo indosserei capi trendy che poi magari sono orrendi". Ma Elio non è stata l'unica vedette di queste giornate fiorentine.

CHI C'E' NEGLI STAND?

Ogni giorno della rassegna ha avuto i suoi vip. Stefano Accorsi era da C.P. Company per presentare una giacca reversibile, John Malkovich si è affacciato al ristorante della stampa prima di presentare, in via Roma da Eredi Chiarini, la sua collezione di moda maschile battezzata Technobohemian. Francesco Renga ha fatto una comparsata da Blauer, il modello brasiliano Thiago Alves ha sfilato per Rifle oscurando completamente la collezione di blue jeans. Al Pitti sono sempre venuti anche gli sportivi. Da La Martina, ad esempio, erano schierati i giocatori della Nazionale di polo. Eppure, nonostante lo scandalo delle scommesse, sono soprattutto i calciatori vecchi e nuovi quelli più fotografati. Da Sweet Years c'era Bobo Vieri, da Massimo Rebecchi si è palesato il milanista (in attesa di nuova collocazione) Nicola Legrottaglie. Ai cronisti sportivi che gli chiedono un parere su scommessopoli, risponde: "E' frutto del potere, del successo e dei soldi che sono il primo pensiero della gente". Ci si tira un po' curiosando tra gli stand. Il più easy è quello di Jaggy: sembra di stare in un salotto. Scenografico il set di Henry Cotton's che ha creato un giardino con fontana. Minimal chic, invece, lo spazio di K-Way, il mitico marchio di giacche impermeabili che sta ritornando in auge grazie alla collaborazione con Marc Jacobs e Kristina T. E i dati sull'affluenza alla fiera non sono niente male: i compratori sono in crescita, in particolare quelli stranieri in aumento del 7.6%. E gli italiani, che nelle ultime edizioni latitavano, registrano un + 2%. Un segnale incoraggiante.

LA FIERA IN CITTA'
Mai come in questa edizione la città di Firenze ha partecipato al Pitti. Il Comune, insieme al gruppo Rcs e a Pitti Immagine, ha organizzato una Notte Bianca intorno a Piazza della Repubblica, culminata con il concerto di Noemi. Più di cento negozi sono rimasti aperti, per le vie laterali anche acrobati e cantanti di strada. Il sindaco Matteo Renzi è intervenuto in varie occasioni, anche dove non ti aspetteresti. E' arrivato, infatti, alle dieci di sera all'ex manifattura dei Tabacchi alle Cascine. L'occasione? La sfilata del brand americano Band of Outsiders: pantaloni bianchi, blazer, polo a righe. Il casual chic funziona, come testimoniano anche le sfilate di Harmont & Blaine e di US Polo. Passeggiando per il centro, di fianco a Palazzo Strozzi, ci si imbatte nella vetrina di Fendi. Qui i passanti hanno notato un'artigiana della casa lavorare con un creativo per realizzare lampade in pelle e altri pezzi di design. La gente si ferma e osserva. All'Hotel Gallery si festeggia la nuova campagna pubblicitaria del marchio di mocassini inglesi Harrys of London, realizzata dal disegnatore del 'Financial Times' Chris Burke. Ogni schizzo è un quadro che ti porteresti a casa.

PITTI E IL MONDO
Uno dei vanti della kermesse fiorentina è il brassage culturale. In città è arrivata Suzy Menkes, l'inossidabile giornalista dell'International Herald Tribune che, poco dopo essere scesa dall'aereo, presenziava al cocktail della boutique Emilio Pucci in via Tornabuoni. Qui si sente parlare inglese più che italiano. A far gli onori di casa Laudomia, la figlia dello stilista scomparso che ha sempre fatto dell'internazionalità uno stile di vita. Questa ottantesima edizione del Pitti ha cercato di dare un'opportunità a creativi e stilisti stranieri. Olivier Saillard, il direttore del Museo Galliera di Parigi, ha dato vita ad una delle più belle performance viste in questi giorni:" Vestirsi da Uomo". Ha chiesto a quattro modelle, non più giovanissime, di prestarsi ad un gioco di leva e metti indossando camicie alla rovescia, trench annodati, scarpe copri-capo. Una follia superchic. La ciliegina sulla torta è stata la prova delle sorelle californiane Laura e Kate Mulleavy, designer della griffe Rodarte. Invitate d'onore, hanno realizzato dieci pezzi di alta moda ispirati al Beato Angelico e al Bernini. Dagli Usa è arrivata per l'occasione anche l'attrice Kristen Dunst. Nell'antico negozio di casalinghi Bartolini, oggi in disuso, erano stati sistemati abiti di chiffon e di organza, incastonati con pezzi di metallo. Spettacolari e artistici. Le due creative di Pasadena sono affascinate da Firenze, così ci si aspetterebbe che li donassero alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti. Neanche per idea: finiranno in California al Los Angeles County Museum of Art che li ha già acquistati. Business is business.

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