Politica
11 agosto, 2011

'Il cibo al Senato? Livello mensa'

Dopo l'inchiesta de l'Espresso sui costi della politica, riesplode il caso dei ristoranti a pochi euro. Parla Riccardo Villari, sottosegretario ai Beni culturali

Riccardo Villari,  sottosegretario ai Beni culturali non ha paura ad andare controcorrente. E all'Espresso dice che il ristorante del Senato è poco più di una mensa. "A dire la verità preferirei pagare anche 20 euro ma mangiare un po' meglio".

Spaghettini alle alici a 1,60. Risotto al rombo a 3,50. A una mensa i prezzi sono molto maggiori e i camerieri non hanno la livrea…
Guardi, in fondo al Senato non si mangia così bene…Io preferisco il ristorante della Camera. La carne lì è ottima e costa poco. A Palazzo Madama c'è molta forma e poca sostanza. Il rapporto qualità prezzo è giusto.

Eppure la gente è infuriata…
Le cose all'ordine del giorno dovrebbero essere ben altre. C'è la crisi… Detto questo, i ristoranti del Parlamento in un'ora devono servire circa 300 deputati e 150 senatori: in media il 50 per cento va a mangiare fuori. Praticamente si tratta di una catena di montaggio. Quanto pago? Dico solo che alla mensa all'università dove lavoro, Federico II di Napoli, il conto è molto più basso. Lì accettano i blocchetti.

E cosa ordina di solito?
Un'insalata, una fetta di carne, spesso il riso, che è sempre pronto, così non devo aspettare, con un filo d'olio. Ma ripeto: non parliamo di cibo particolarmente raffinato. Certo gli ambienti sono molto confortevoli, belli, piacevoli. Ma molti credono che noi siamo trattati come principi, in realtà ci servono non dico roba precotta ma quasi.

Ma ci sarà qualcosa che le piace di più
Alla Camera il rostbeaf, al Senato un'insalata di pollo insuperabile. Attenzione al pesce: non è certo appena pescato. Nel 2001, quando il ristorante era gestito direttamente dalla Camera, si mangiava meglio, oggi il menù è peggiorato.

Il conto però è rimasto bassissimo
Ma lo spaghettino a 1,60 chi l'ha mai mangiato!

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