Solo in Emilia, nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, i terremoti di maggio hanno danneggiato più di 240 edifici scolastici, frequentati da circa 70.000 studenti. La struttura commissariale per la ricostruzione, al cui comando c'è il presidente della Regione Vasco Errani, in estate ha emanato un'ordinanza per stanziare fondi d'emergenza e far riparare gli edifici danneggiati. La maggior parte dei 70.000 studenti sono tornati nelle loro classi già a settembre mentre per gli altri, con alcuni ritardi, sono stati messi a disposizione strutture provvisorie, in attesa del ripristino e della messa in sicurezza. Gli studenti che ora seguono le lezioni in questi edifici sono 17.700, per una settantina di istituti.
Ci sono due tipologie di modulo, lo spiega l'ingegner Manuela Manenti, incaricata, dallo stesso Errani, responsabile unico di procedimento. Cioè di soprintendere alla messa in esercizio di queste strutture: "Una è costituita dagli Edifici scolastici temporanei, sono in tutto 28, che sono nuove scuole a tutti gli effetti e possono anche star lì dai 50 ai 100 anni. Sono edifici che sostituiranno quelle scuole che non potranno essere riparate entro l'inizio del prossimo anno scolastico, cioè settembre 2013".
L'ingegner Manenti si è anche occupata, tre anni fa, della costruzione dei moduli scolastici e abitativi (i miusp e i map) nell'aquilano: "Il principio è lo stesso – spiega – quello che cambia è solamente il nome. Sono edifici che progettati con criteri di sostenibilità energetica, coibentati, con pannelli fotovoltaici e precisi requisiti di gradevolezza architettonica. Possono rimanere anche dopo che hanno svolto il loro compito, come edifici strategici".
Poi ci sono i Pms, cioè i prefabbricati modulari scolastici, i container: "Questi sono destinati a sostituire gli edifici che saranno riparati al più presto. Intendiamoci, non sono le baracche da cantiere ma moduli dignitosi, con aule abbastanza grandi. Ogni comune che ne ha bisogno li ha in affitto per nove mesi garantiti dalla struttura commissariale. Quindi per l'anno scolastico in corso. Scaduti i quali, se dovesse esserci l'esigenza, ogni comune provvederà poi con le proprie risorse ad allungare il contratto di affitto con le società che li hanno forniti".
Ad ora gli studenti negli edifici scolastici temporanei, quelli cioè che dovranno attendere più a lungo il ripristino o la ricostruzione della loro scuola, sono 9.701: 36 scuole. Il restante, circa 8.000 attendono la riapertura a settembre 2013.
I terremoti di maggio non hanno interessato però solamente le province emiliane, dove si trovavano gli epicentri. Anche le province di Mantova e Rovigo hanno subito danni e alcune strutture scolastiche sono state dichiarate inagibili. In particolare nella provincia lombarda diversi comuni hanno dovuto ricorrere a soluzioni alternative come i container, in attesa che i lavori di consolidamento e messa in sicurezza vengano ultimati.