Economia
13 febbraio, 2012

Quell'indignato di Tremonti

Basta con lo strapotere del capitalismo finanziario. Viva le teorie keynesiane. Serve un New Deal sociale. Sembra incredibile, ma sono queste le teorie esposte nel libro dall'ex ministro dell'economia. Ma dov'era, lui, quando il Pdl e la Lega facevano esattamente l'opposto?

Come sanno i lettori dei suoi libri, l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti possiede una doppia personalità: da un lato, esiste (ma sarebbe più giusto dire che è esistito) l'esponente di punta dei governi di centrodestra di Silvio Berlusconi e, dall'altro, c'è in parallelo il pensoso analista della globalizzazione, un osservatore con una propensione alle visioni apocalittiche, formulate con una scrittura enfatica, disseminata di punti esclamativi. Una doppiezza che si ritrova nell'ultima fatica letteraria di Tremonti ("Uscita di sicurezza", Rizzoli, pp. 260, E 12), sebbene l'autore abbia cura di corredare il testo di "allegati", come se si trattasse di un dossier, a riprova dei suoi tentativi di imprimere un corso diverso alla crisi finanziaria dell'Europa.

La condanna della finanza internazionale è senza appello. Così come è denunciata l'inefficacia delle terapie adottate in America e in Europa per contrastare la crisi. Tremonti sostiene che bisogna tornare a separare i circuiti del credito da quelli dell'investimento finanziario, come si era fatto negli anni Trenta. E propone come modello il New Deal, mentre riecheggia idee di Keynes.

Ce n'è da lasciare sconcertati: che hanno a vedere questi riferimenti con l'universo politico cui appartiene Tremonti? Forza Italia e la Lega hanno rappresentato, al più, una sorta di reazione populistica alla globalizzazione; di certo non hanno mai mostrato alcuna intenzione di andare nella direzione invocata da Tremonti. Del resto, nel suo saggio non c'è traccia di riflessione sugli schieramenti politici. C'è invece una maligna allusione al governo Monti (e ai suoi "tecnocrati apostoli cultori delle loro utopie, convinti ancora del dogma monetarista") come espressione di un'emergenza finanziaria capace di tradursi col tempo in una forma di "fascismo bianco".

L'edicola

Il pugno di Francesco - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso

Il settimanale, da venerdì 25 aprile, è disponibile in edicola e in app