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Cultura
marzo, 2012

2012, le cinque dive più belle

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La stagione cinematografica ha lanciato un pugno di ragazze sensualissime e ricche di talento. Tutte europee. Ecco chi sono e perché piacciono tanto

Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare". Invece bella non si è mai sentita Marilyn Monroe. E forse non ci si sentono neanche loro. Preferiscono puntare sul talento. Giovani, sensuali, sguardi limpidi, fisici da copertina, le nuove muse del cinema europeo hanno la freschezza delle debuttanti, la spontaneità degli esordi e l'energia dell'ambizione. Sono già stelle, ma con l'innocenza di chi ancora arrossisce davanti al flash di un fotografo. Questa stagione cinematografica porta alla scoperta delle novelle Brigitte Bardot o Laetitia Casta. Uscite dalle scuole di recitazione o inciampate per caso in un copione, alla prima esperienza o già avvezze alla film industry, ecco le protagoniste dei prossimi film in uscita.

LOUISE GRINBERG. Il piccolo e delizioso volto di Louise Grinberg è venuto allo scoperto in un pomeriggio di maggio, a Cannes. Era il 2008 e il suo film, "La Classe - Entre les murs" di Laurent Cantet, vinceva la Palma d'Oro. Un esordio niente male per una quindicenne. Ora l'attrice, incoronata come la nuova Laetitia Casta, torna a indossare i panni dell'adolescente al liceo. È l'impertinente Camille, protagonista della pellicola "17 ragazze" di Delphine e Muriel Coulin, storia di amiche decise a rimanere incinte tutte insieme nell'arco dello stesso periodo. E presto la vedremo in "Je me suis fait tout petit" di Cécilia Rouaud, con Gilles Lellouche e Vanessa Paradis.

MIRIAM GIOVANELLI. Se ci fosse un premio per seduzione e femminilità, lo vincerebbe lei. Una delle sorprese di questa stagione, romana di nascita madrilena di adozione, dopo un'incursione nel "Dracula 3D" di Dario Argento e un background tra pubblicità, serie tv e film indipendenti, la ventitreenne attrice è la protagonista del film (ora in sala) di Matteo Rovere "Gli sfiorati", tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. Nel ruolo di Belinda, l'adolescente languida e svogliata affronta senza un filo di esitazione le scene di nudo, muovendosi sensuale e spensierata come una specie di Lolita di Nabokov tra erotismo e tabù, gioco e malizia.


LEA SEYDOUX. Fascino alla Brigitte Bardot, ventisei anni, capelli lunghi biondi e look naturale, ha sedotto registi come Quentin Tarantino, che le ha dato una parte in "Bastardi senza gloria", e Ridley Scott, che l'ha scelta per il suo "Robin Hood". Woody Allen l'ha voluta in "Midnight in Paris". Timida, romantica Seydoux è una scommessa vincente su cui puntano in molti: ha recitato per Amos Gitaï nel "Roses à crédit". In "Les Adieux à la Reine" di Benoît Jacquot, storia degli ultimi giorni di Maria Antonietta, ha tenuto testa a un'altra bellissima e bravissima del grande schermo, Diane Kruger.


FELICITY JONES. Tra i protagonisti di "Chéri" di Stephen Frears, con Michelle Pfeiffer, e accanto a Hellen Mirren nel dramma di Julie Taymor "The Tempest", è stato "Like Crazy" di Drake Doremus. ad accendere i riflettori sul suo talento. La pellicola ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2011. E Jones è stata premiata per la sua interpretazione. La vittoria ha catapultato questa ventottenne di Birmingham nel cast di un gran numero di film. A partire dalla commedia romantica di Tanya Wexler "Hysteria", al fianco di Maggie Gyllenhaal. Si è guadagnata anche la parte dell'amante di Dickens in "La donna invisibile" di Ralph Fiennes. Colta e raffinata non si monta la testa. A conferma del successo, è stata scelta dal duo Dolce & Gabbana tra le muse della maison.

NORA ARNEZEDER. Nata a Parigi da un padre austriaco-cattolico e una madre egiziana-ebrea, la ventiduenne è cresciuta ad Aix-en-Provence. Nel cinema è entrata aggiudicandosi il ruolo da protagonista nel film d'essai "Paris 36" di Christophe Barratier. Affianca Ryan Reynolds e Denzel Washington in "Safe House" di Daniel Espinosa e Kiefer Sutherland e Gerard Depardieu in "Sleight of Hand" di Brad Mirman. Versatile e poliedrica, sperimenta copioni differenti, spaziando da "Ce que le jour doit à la nuit" di Alexandre Arcady, adattamento cinematografico del libro dell'algerino Yasmina Khadra, al thriller "Maniac" di Franck Khalfoun.

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