Cristina Berlanda, revisore dei conti del partito di Bossi, nega di avere esaminato il documento: 'Io non ho mai sottoscritto nulla, quei conti non li ho nemmeno visti". E racconta: 'Pensavo persino di essere decaduta: non vado in via Bellerio da anni'
"Non ho firmato nulla, la mia firma è stata fatta a mia insaputa". E' lapidaria e secca nella dichiarazione Cristina Berlanda, una dei quattro componenti del collegio di revisioni dei conti della Lega Nord, insieme a Pietro Mantovani, Sergio Dominis e Silvio Clerici "L'ultima volta che ho visto il bilancio della Lega era il 2008 e si trattava del bilancio 2007". E assolutamente falso, secondo Berlanda, l'attestazione in calce al documento contabile che "il bilancio in argomento è stato predisposto nei termini stabiliti". Lei, quella frase non può averla né scritta né concordata con gli altri tre revisori.
Spiega, infatti, che "da allora (dal 2008 ndr) non ho più firmato nulla, anzi aggiungo che non sono stata nemmeno contattata dalla sede centrale. Ero semplicemente convinta di essere decaduta dalla carica di revisore. Pensavo che il mio posto fosse stato preso da qualcun altro". Rincara la dose: "Non ho dichiarato niente del genere, semplicemente quel bilancio non l'ho nemmeno visto. Da anni non vado in via Bellerio e non partecipo nemmeno ai ritrovi e alle feste". Inspiegabile è a questo punto anche la certificazione dei tre commercialisti, Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci che scrivono che il bilancio "a nostro parere risulta redatto con chiarezza e in modo veritiero" e secondo tutti i crismi contabili.
Cristina Berlanda non è, però, un ex leghista, almeno fino ad oggi, semplicemente "ho una fioreria e lavoro anche di domenica, non posso lasciarla per andare a Milano. Per questo pensavo che il mio mandato fosse semplicemente giunto a scadenza. In passato venivo chiamata con puntualità proprio per apporre la firma nei tempi stabiliti. Questo però non avviene più, come detto, dal 2008".
Anzi, spiega, a L'Espresso, " io in via Bellerio per controllare i bilanci non ci sono mai stata, me li spedivano alla sede di Trento e mi chiedevano di controllarli e di rimandarli in tempo, ma solo fino al bilancio 2007, poi assolutamente nulla. L'ultima volta che sono stata nella sede della Lega a Milano è stato nel 2006 per una riunione delle donne padane", precisa a L'Espresso. Viene così confermato lo scambio di battute, intercettate dalle procure, fra il tesoriere Francesco Belsito con la segretaria Nadia Degrada: "E chi sono i revisori, che non abbiamo visto manco noi?" Ma Berlanda smentisce pure la segretaria Degrada quando afferma che "io gli preparavo tutta la relazione, gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela… non guardavano un c…". E puntualizza: "Non ho avuto contatti con loro e il fatto che l'intercettazione lo chiarisse mi ha fatto stare più serena". In effetti è lo stesso Belsito che dice di non conoscerla: "In un primo tempo sono stata sollevata nel leggere che il signor Belsito nemmeno mi conosceva".
Dunque la sua firma sarebbe falsa, apposta a sua insaputa, perciò vuole vederci chiaro: "Sto attendendo che mi venga consegnata copia di quel verbale: voglio vedere la mia ipotetica firma e continuo a chiedermi chi potrebbe averla fatta a mia insaputa. Quanto prima, col documento in mano, farò fare una perizia calligrafica e,se del caso, farò partire una denuncia. Penso, a questo punto, che anche le altre firme - dichiara a L'Espresso - siano false. Non credo abbiano falsificato solo la mia. Io poi non mai incontrato Belsito. Vorrei sapere chi ha firmato il bilancio al posto mio", si chiede, "e le altre firme sono vere, chi le ha fatte?". Ma resterà nella Lega? "Sono leghista dal '99 e se fanno un'opera di depurazione rimango, altrimenti me ne vado. Spero si faccia chiarezza e le persone incriminati siano cacciate. Ho avvisato i miei parlamentari di riferimento, il senatore Sergio Divina e l'onorevole Maurizio Fugatti di fare sapere questa mia situazione ai tre reggenti della Lega che oggi si ritrovano a Milano. E di controllare per sicurezza anche se c'è la mia firma sui bilanci dopo il 2007, perché sarebbe falsa".
Cristina Berlanda, fioraia di professione ad Arco in Trentino, rappresenta la Lega Nord in Comune dal 2010, è stata candidata presidente nella sua comunità di valle ed è responsabile locale di Acp, l'Automobile Club Padania. L'ennesima scatola vuota della Lega, come il sindacato padano Simpa di Rosy Mauro, che avrebbe preso "rilevanti somme di denaro utilizzate per sostenere esigenze personali e familiari, estranee alle finalità ed alle funzionalità del partito", scrivono i magistrati. Denaro prelevato da quel bilancio che Cristina Berlanda dichiara di non aver mai firmato.