Dalla "Tempesta" di Shakespeare alla Nuvola di Fantozzi, il meteo ha ispirato scrittori, poeti e non parliamo dei pittori. Da qualche anno la solfa che pareva eterna è però cambiata. Qualcuno ritiene che ciò accada per i mutamenti climatici che sembrano in atto, a proposito dei quali anche meteorologi non allarmisti si dicono un po' allarmati. Del resto viviamo nell'epoca in cui il verbo paventare, che ha sempre significato "temere", è diventato sinonimo di "attendere, annunciare"

Negli Stati Uniti, la tempesta di neve "Nemo" ha fatto meno danni del temuto e non si è avvicinata alla cosiddetta "snowpocalypse" o "snowmageddon" di un paio di anni fa. Qualcuno ha anche criticato il fatto che le sia stato dato un nome. Lo si fa, è vero: ma solo per gli uragani. Qualche giorno dopo, in Italia, quella incominciata l'11 febbraio veniva presentata come «la nevicata perfetta» ma anche in questo caso si è poi detto che non era "big snow".

Da qualche tempo, poi, anche siti e giornali italiani danno nomi propri agli eventi climatici. Del tempo si è sempre parlato
e, specialmente dopo l'invenzione degli ascensori, ognuno ha potuto apprezzare le infinite occasioni di variazioni che il tema consente. L'argomento è comune a tutti, su di esso non è possibile far gaffe e non è agevole litigare, anche perché qualsiasi cosa se ne dica non ha il minimo influsso sulla situazione.

Dalla "Tempesta" di Shakespeare alla Nuvola di Fantozzi, il meteo ha ispirato scrittori, poeti e non parliamo dei pittori.
Da qualche anno la solfa che pareva eterna è però cambiata. Qualcuno ritiene che ciò accada per i mutamenti climatici che sembrano in atto, a proposito dei quali anche meteorologi non allarmisti si dicono un po' allarmati. La drammatizzazione mediale di questo tipo di eventi deriverebbe, e pure asseconderebbe, la nostra preoccupazione per potenti castighi celesti. Del resto viviamo nell'epoca in cui il verbo paventare, che ha sempre significato "temere", è diventato sinonimo di "attendere, annunciare".

Tutto questo sarà anche vero, ma quello che innanzitutto è successo è che i media vecchi e nuovi hanno esteso il più possibile il modulo dello storytelling, che risulta il più potente aggancio per il pubblico. Primo principio dello storytelling: se dite «ho visto un postino» è un aneddoto; se dite: «Ciro, il postino» può essere l'inizio di una storia. Il ciclone Cassandra e il Medusa,
il bizzard Nemo, la "Tempesta perfetta" arrivano, vanno, fanno danni, muoiono. E fra un po' useremo un nuovo proverbio: "Governa, pioggia ladra".

Anagramma Nemo = nome = omen.