Il Brasile negli ultimi anni ha vissuto una stagione straordinaria. Da ex colonia è diventata speranza per i paesi colonizzatori e per quelli colonizzati. Portogallo, Angola e Mozambico, tutto il mondo lusitano ha visto nel Brasile il nuovo investitore in grado di rilanciare risorse e lavoro. Ma l'accelerazione nello sviluppo economico non è andata di pari passo con il rispetto dei diritti dei brasiliani e con la lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, che è ancora un freno e il Brasile - come l'Italia - paga un prezzo gigantesco al narcotraffico. Le grandi navi cariche di coca partono dal Brasile e questo equivale a dire che la borsa della coca è in Brasile, cioè il prezzo viene deciso spesso lì perché da lì partono le spedizioni. Ma una classe politica autoreferenziale e corrotta che ha a lungo creduto di non dover rendere conto del proprio lavoro, è inciampata sull'aumento del biglietto dei trasporti pubblici. In questo modo è saltato un tappo e da quel momento il Brasile non è più lo stesso.
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