Sorpresa. Silvio Berlusconi “ha detto sì alla legge per le unioni civili alla tedesca” modello Renzi, compresa stepchild adoption. L’assenso gliel’ha strappato ieri notte, “tra le nove e l’una”, Vladimir Luxuria, ex parlamentare con Rifondazione, animatrice del Gay Village e di tante battaglie per i diritti Lgbt, invitata ad Arcore dopo vari contatti (e un incontro) con la compagna del premier Francesca Pascale. Non si potrà chiamare Patto del Nazareno, perché è stato concluso ad Arcore: “Ma comunque, lo direi “il Patto della grappa al cioccolato”, in omaggio a quella, magnifica, con la quale abbiamo concluso il pasto”.
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Luxuria, è contenta?
“Molto. Berlusconi ha dato un segnale netto, ha detto con parole chiare che in Parlamento il suo partito appoggerà la proposta sulle unioni civili modello Renzi. Compresa quindi l’adozione interna, da parte dell’altro partner di una coppia gay”.
C’è una maggioranza in Parlamento, dunque?
“Sulla carta, sì”.
Sarà contento Gasparri.
“Anche Fioroni se è per questo. E’ una faccenda trasversale, sa?”
Come ha fatto a convincere Berlusconi?
“Gli ho spiegato molto bene e a lungo i problemi, anche drammatici, che crea l’attuale vuoto legislativo. In Italia ci sono centomila bambini che crescono con due madri o due padri: sono più degli elettori di Alfano, ma non possono essere riconosciuti dal genitore non biologico della coppia, che per la legge resta un estraneo. E se quello biologico, per esempio, muore, rischiano di finire in istituto”.
E Berlusconi?
“E’ stato attentissimo. Mi ha ascoltato seriamente. Prendeva appunti sul block notes. Dopo il risotto al tartufo siamo passati al tu”.
Non ha fatto obiezioni?
“Soltanto sulla parola matrimonio. Sinceramente, il mio obiettivo era il matrimonio per tutti, ma a quello resta contrario. Mi contento così: sono vent’anni che faccio questa battaglia, mi sposerò con la dentiera. L’importante è che qualcosa si muova, finalmente”.
Ha parlato solo lei?
“Francesca Pascale è stata determinante. Appena siamo entrati in argomento, l’ho detto subito: “Silvio, sei circondato: arrenditi””.
Eravate solo voi tre?
“No, c’erano anche Deborah Bergamini e Alessia Ardesi”.
Ah, allora era davvero circondato.
“Un gineceo. Dopo è arrivata anche Mariastella Gelmini col marito. Berlusconi le ha spiegato la sua decisione e lei è parsa molto perplessa. Poi ha detto che bisognerà spiegarlo molto bene agli elettori”.
Ah beh, questo lo immagino.
“Berlusconi ha detto che nel passaggio dal Pdl a Forza Italia è possibile un recupero della vocazione libertaria delle origini. Lui non è come Alfano: il partito lo vuol rivoluzionare”.
Beh, già con le unioni civili…
“Il sì di Forza Italia alle unioni civili cambia la maggioranza. Ed è una convergenza che non riguarda le riforme istituzionali”.
Le ha chiesto di candidarsi?
“No. Siamo tutti consci delle nostre identità. Però ha elogiato la mia capacità comunicativa”.
Diranno che ha accettato di entrare in casa del diavolo, come a suo tempo accadde anche a Renzi?
“Mi hanno già criticato tanto. Ma, insomma: non sono certo io che lo sdogano, a Berlusconi. L’ho fatto perché il momento mi è parso giusto. Non mi frega niente delle promesse: guardo al risultato”.
La legge è un po’ più vicina?
“Qualcosa si è mosso. Ora, anche visto quel che sta dicendo il Sinodo, Renzi non ha più l’alibi della destra, né quello del Vaticano”.