In America per estrazione si può vincere di tutto, dal numero per la maratona di New York, all'appartamento di lusso a prezzi popolari. E anche il 'foglio verde' che concede la cittadinanza. Così Massimo e Claudio hanno tentato la fortuna. E sono riusciti a sposarsi nello stato di New York

Per gioco. A volte è proprio cosi che inizia il cambiamento di una vita, con passo leggero che sembra quasi un accenno di danza, di quelli che fai a casa mentre sei intento a riassettare, con la musica preferita in sottofondo e pensi che nessuno ti guardi: e allora lo fai, quel passo inventato e un po’ goffo che ti fa sentire tanto Fred Astaire. Per gioco. Perchè a volte, molte volte, è solo cosi che si può cambiare la vita quando ci sta un po’ stretta: senza prenderla sul serio. Con grande serietà. Per gioco, infatti, Massimo, un giorno, si siede al computer, con la collaborazione della sua fidata amica del cuore, e compila il documento per partecipare alla lotteria per la “green card” organizzata, ogni anno, dal Dipartimento di Stato Usa. Una lotteria che, puntuale, realizza il sogno di tantissimi, provenienti dalla maggior parte dei paesi del mondo, dandogli quel “foglio verde” che è il primo passo verso la cittadinanza a stelle e strisce.

Essere “estratti” ti cambia la vita, se il gioco era gioco e non farsa. In quest’ultimo caso si rinuncia o si prende il premio e si resta a casa togliendo l’opportunità a chi desiderava essere scelto più di ogni altra cosa al mondo. Massimo, invece, riempie la sua domanda “per gioco”,  ma non per farsa, tanto che lo fa anche per il suo compagno, perché un cambio di vita non avrebbe senso se non insieme. Lui, Claudio, di quella lotteria si occupa poco, lascia fare, pensando che si tratti di un’eventualità talmente remota da non avere nemmeno dignità di una riflessione. E, invece, come spesso accade, la sorte sceglie proprio lui e il numeretto estratto è proprio il suo, non quello di Massimo.
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L’America, però, oltre a quella “green card” gli regala un’altra opportunità alla quale, forse, avevano pensato, ancora una volta, solo “per gioco”: sposarsi. Per lo stato di New York (e per gran parte del paese), Massimo e Claudio hanno diritto come tutte le altre coppie innamorate, a rendere legale la propria unione e, una volta fatto, il governo federale estende gli stessi privilegi anche al coniuge: incluso il diritto di stare nel paese legalmente, grazie a quella green card vinta con una lotteria. E la vita cambia, cosi, quasi per gioco, grazie a quel pizzico di fortuna che fa estrarre un numero invece di un altro.

L’America, si sa, nonostante crisi, cambiamenti, stravolgimenti, è il paese del sogno, concetto sul quale ha costruito per secoli l’immaginario collettivo che la circonda, spingendo chi ci vive, così come chi qui arriva da altrove, a rimettersi sempre in gioco, a scegliere la flessibilità sulla stabilità, solo ed esclusivamente per il gusto di rincorrere e realizzare le proprie aspirazioni.

E se “sogno” deve essere, allora che sia “uguale per tutti”; una sorta di proclama “comunista” fatto dal più capitalista fra i paesi: il diritto di accesso alla “fortuna” basato esclusivamente, o quasi, sulla condizione imprescindibile di essere “persone”.

Quella per la “green card”, infatti, non è l’unica “lotteria” americana in grado di cambiare la vita di persone “comuni”, regalandogli la possibilità di realizzare i propri sogni. E non ci sono solo le lotterie alle quali siamo abituati anche noi, che regalano milioni facendoti ritrovare, all’improvviso, nelle liste di Forbes, fra Oprah Winfrey e Bill Gates: qui c’è una lotteria per molte situazioni in cui la “domanda” e più alta dell’offerta e la scelta, fatta in altro modo, creerebbe motivo di disappunto e sospetti di “ingiustizia”.

Grazie ad una lotteria, ad esempio, si può conquistare il numero di pettorale per partecipare alla Maratona di New York, la più ambita dagli americani ma anche da moltissimi runners provenienti da tutto il mondo. E siccome a New York ha funzionato, anche in altre città succede lo stesso: se vuoi correre, puoi tentare la fortuna. La lotteria per la maratona del 2015, ad esempio, si apre il prossimo 15 gennaio e si chiude il 15 febbraio: in quel periodo, online, si può compilare il formulario e, poi, aspettare di sapere se la fortuna ha baciato la nostra fronte o no.

Una delle lotterie più ambite è anche quella per aggiudicarsi una casa “di lusso” a prezzo popolare. Una legge della città di New York, infatti, garantisce forti riduzioni fiscali alle compagnie che costruiscono nuovi edifici in città se queste acconsentono a riservare un certo numero di appartamenti a persone con reddito medio basso, concedendogli una sorta di regime di equo canone. Il risultato è che tutti i nuovi edifici, generalmente classificati come “extra lusso”, aprono le porte a singoli o famiglie meno abbienti, le quali possono acquisire l’accesso ad un appartamento proprio grazie ad una lotteria organizzata dal governo della città.

Sul sito del nyc.gov, come in tutti i web che permettono l’accesso alle diverse lotterie (green card inclusa), si raccomanda, a lettere maiuscole, che la partecipazione alla lotteria è gratuita e aperta a chiunque abbia i requisiti richiesti: nel caso degli appartamenti, un reddito ben preciso. Sarà per questo che negli Stati Uniti quel sentimento chiamato “ottimismo” è molto più diffuso che altrove e, dunque, quel vecchio adagio che recita “yes you can” continua ad avere sempre un grande successo.