Cinema
Sarà un paese, dal Giffoni a L’Espresso+
Sarà un paese, dal Giffoni a L’Espresso+
Il film di Nicola Campiotti, presentato al festival salernitano, in anteprima per gli abbonati di Espresso+. Racconta la storia del trentenne Nicola che, dopo l'ennesimo colloquio di lavoro deludente, decide di intraprendere insieme al fratellino Elia un viaggio alla scoperta dell'Italia di oggi
«Tra i 25 e i 30 anni, due circostanze hanno cambiato il mio sguardo sul Paese: la nascita di tre fratellini mulatti, che ridisegnavano rumorosamente la mia vita da figlio unico, e le partenze, sempre più frequenti, dei miei amici più cari, delusi e amareggiati, verso i paesi del nord Europa. Al centro, c’ero io: incerto sul da farsi e disponibile a lunghi babysitteraggi». Nasce così l’avventura di “Sarà un paese”, opera prima di Nicola Campiotti che dopo il Giffoni Film Festival arriva in sala con Distribuzione Indipendente il 20 novembre, ma che i lettori de l’Espresso+ possono vedere in anteprima già dal 19.
Un’opera scelta dall’Unicef Italia per festeggiare il 25° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che si pone un’immensa domanda: come la racconteresti l’Italia a un bambino?
[[ge:espresso:visioni:cultura:1.188632:article:https://espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2014/11/19/news/sara-un-paese-guarda-il-film-1.188632]]
Campiotti, classe 1982, figlio d’arte e già assistente di Wim Wenders e Marc Foster, si è messo in viaggio per tre anni con il piccolo Elia Saman, 10 anni, nei panni di due fratelli sulle tracce del fenicio Cadmo, cui il mito attribuisce l’introduzione dell’alfabeto in Grecia. A metà tra documentario e finzione, è tornato con un ritratto a volo d’uccello di ciò che siamo e «una sorta di breviario», dice, «delle cose per me imprescindibili per divenire un Paese civile: il diritto al lavoro, l’amore per la terra, il paesaggio e l’ambiente che ci ospita, il senso del limite, il rispetto delle regole, l’apertura a culture e credenze diverse, la Costituzione e il Buon Governo».
“Sarà un paese” arriverà anche nelle classi con Agiscuola mentre il 20 novembre Campiotti interverrà al Convegno “25 anni della Convenzione dei Diritti del Fanciullo” dove sarà lanciata la campagna End Immigration Detention of Children.
GUARDA IL FILM SU ESPRESSO+
Un’opera scelta dall’Unicef Italia per festeggiare il 25° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che si pone un’immensa domanda: come la racconteresti l’Italia a un bambino?
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Campiotti, classe 1982, figlio d’arte e già assistente di Wim Wenders e Marc Foster, si è messo in viaggio per tre anni con il piccolo Elia Saman, 10 anni, nei panni di due fratelli sulle tracce del fenicio Cadmo, cui il mito attribuisce l’introduzione dell’alfabeto in Grecia. A metà tra documentario e finzione, è tornato con un ritratto a volo d’uccello di ciò che siamo e «una sorta di breviario», dice, «delle cose per me imprescindibili per divenire un Paese civile: il diritto al lavoro, l’amore per la terra, il paesaggio e l’ambiente che ci ospita, il senso del limite, il rispetto delle regole, l’apertura a culture e credenze diverse, la Costituzione e il Buon Governo».
“Sarà un paese” arriverà anche nelle classi con Agiscuola mentre il 20 novembre Campiotti interverrà al Convegno “25 anni della Convenzione dei Diritti del Fanciullo” dove sarà lanciata la campagna End Immigration Detention of Children.
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