Suonano il rock più aggressivo e potente 
che esista. Ma con testi che lodano il Signore. 
Nati tra i protestanti americani, ora questi gruppi 
si sono diffusi anche nel nostro Paese. Da due anni i fan del genere si ritrovano d’estate in Toscana, per un festival. 
Tra loro, anche religiosi come fra’ Metallo 
e don Davide, tastierista dei Metatrone (Foto di Marco Bulgarelli)

Correva l’anno rock 1990 e a un concerto dei Metallica, mischiato fra i giovani fan osannanti, c’era anche fra’ Cesare Bonizzi, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Frate Cesare era andato per curiosità: voleva capire il perché del successo dell’Heavy Metal fra i giovani. Già avvezzo a intonare le lodi del Signore, aveva inciso qualche disco ed era noto come “il PrediCantore”. Ma, illuminato dal concerto dei Metallica, quel giorno decise di cambiare musica. Nacque così un personaggio che farà parlare di sé nel mondo dell’Heavy Metal italiano e non solo: Frate Metallo.

[[ge:rep-locali:espresso:285139656]]Facciamo un salto temporale e arriviamo agli anni Duemila: Frate Metallo e la sua band si esibiscono fra Milano e Bologna, al Gods of Metal, il più importante festival internazionale di Heavy Metal in Italia. Con lunga barba bianca e saio francescano, canta sul palco inneggiando a Gesù attorniato da chitarre elettriche che “sparano” a tutto volume, davanti a una folla di ragazzi in abiti di pelle fetish e con le borchie. Lui e la band vengono presentati come «cavalieri templari». Le reazioni sono contrastanti. Un giornalista dell’“International Herald Tribune” che assiste a un suo concerto scrive: «Frate Metallo è una forza della natura»; ma sulla Rete molti metallari “puri e duri” lo attaccano.

Frate Metallo è tutt’altro che un caso isolato. Il musicista e pastore protestante Robert Beeman, noto nell’ambiente metal americano come Pastor Bob, prima dei concerti di Heavy Metal tiene sempre una predica ai suoi fan cristiani. «Nelle Americhe e in Europa si è diffuso da tempo un forte movimento di Christian Metal, composto da band dichiaratamente cristiane che usano l’Heavy Metal per diffondere la propria fede. Il Christian Metal nasce in California con la band degli Stryper, si diffonde prima nel mondo protestante e poi in quello cattolico ma ora stanno nascendo anche gruppi Metal cristiano-ortodossi nell’Europa dell’est. Si calcola che in tutto il mondo oggi le band di Christian Metal siano già un migliaio». Chi parla è Daniele Fuligno, coordinatore di WhiteMetal.it, sito di riferimento del Movimento Christian Metal in Italia. «Ci definiamo anche White Metal in opposizione a quelle band di Black Metal che diffondono messaggi anticristiani (o a volte antisemiti) legati all’occultismo e al satanismo. Messaggi antireligiosi o di odio sociale ci sono sempre stati nell’Heavy Metal e più in generale nel rock, però è sbagliato identificare la nostra musica con il satanismo: il Metal è un mosaico di culture diverse, fra cui oggi c’è anche la fede cristiana. Basta pensare che nei Paesi scandinavi ci sono chiese in cui si suona l’Heavy Metal nella celebrazione dei matrimoni», conclude Fuligno.

White Metal contro Black Metal, Angeli contro Demoni, croci contro simboli satanici: questa partita a scacchi fra il Bene e il Male si svolge anche nei concerti rock del nostro Paese, dove si moltiplicano le band di Christian Metal. Fra le più attive, da nord a sud, ci sono i Boarders e i Timesword in Lombardia, gli S91 e gli Inside Mankind in Toscana, gli Ascer in Abruzzo, gli Envyra in Basilicata, i Members of God in Campania, i Doomenicus in Puglia, per finire con la Sicilia dove la scena Christian Metal è particolarmente vivace con gli Exultet, i Violet Sun, gli Hypersonic e soprattutto gli ormai celebri Metathrone. C’è chi canta in italiano, chi in inglese e chi in latino, ma tutti prendono molto sul serio sia il proprio messaggio evangelizzatore sia il proprio sound “metallico”.

Dal 2012 il Christian Metal italiano ha anche un festival dedicato: il Rock for the King, sorto a Prato in Toscana sul modello della più grande kermesse europea di Christian Metal, l’ Elements of Rock che si tiene ogni anno in Svizzera a Uster, vicino a Zurigo. «Rock for the King, cioè rock per il Re Salvatore, Gesù», spiega Francesco Romeggini, organizzatore del festival toscano. «L’edizione del giugno 2014 è stata un bel successo sia in termini di partecipazione di Christian Metal band sia in termini di spirito ecumenico dell’evento. Nel movimento c’è fratellanza tra chi è cattolico e chi, come me, è protestante evangelico: e al termine del festival abbiamo deposto le chitarre e pregato tutti insieme il Padre Nostro». All’edizione 2013 di Rock for the King era intervenuto anche Frate Metallo. Ma si è trattato di una “scappatella”, perché nel 2009 il frate ha annunciato pubblicamente di lasciare l’Heavy Metal per dedicarsi soltanto alla preghiera. La vecchia passionaccia per il Metal, tuttavia, dev’essersi rifatta viva, e l’ormai anziano francescano si è concesso di tornare per un giorno nei panni di Frate Metallo.

Oltre a essere organizzatore del festival di Prato, Francesco Romeggini (web avatar: “Demonicida”) è anche chitarrista degli S91, Metal band di Pistoia che deve il suo nome al salmo 91 del Libro dei Salmi: «Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie». Gli S91 stanno preparando il terzo album per il 2015 dopo il successo del precedente, “Volontà legata”, «che è stato un disco di critica del fondamentalismo religioso, ovvero di quei cristiani che indossano la propria identità come un’uniforme, in modo formalistico e superficiale. Per questo in “Volontà legata” cantiamo “butta l’uniforme!”», conclude Romeggini.

Un’ispirazione anti-fondamentalista che non sembra appartenere a tutte le Christian Metal band. Per esempio i catanesi Exultet hanno pubblicato un album, “At the Gates of Christendom”, che invece esalta lo scontro di civiltà fra Islam e Occidente cristiano; rievoca infatti la famosa battaglia navale di Lepanto che vide opposti, nel 1571, l’Impero Ottomano la Lega Santa europea. I titoli dei brani degli Exultet sono eloquenti: “Invasione Turca”, “Martirio Terrore e Morte”, “Guerra navale nel Mediterraneo”. Cattolici come gli Exultet ma di ispirazione diversa sono gli Inside Mankind, una Progressive Metal band di Arezzo che nel 2015 pubblicherà il nuovo album “Oikoumene”, cioè “la Terra dei viventi”. Dice il batterista Matteo Bidini: «Qualsiasi membro di una Christian Metal band ha dovuto affrontare un doppio pregiudizio: quello di certi cristiani contro l’Heavy Metal e quello di molti metallari contro il cristianesimo. In Toscana ci è capitato di non poterci esibire in alcuni locali quando hanno saputo che siamo una band cristiana. Ma il Metal è una musica potente, adatta a un messaggio potente come quello di Cristo, perciò io raccolgo la sfida e rimango me stesso: da catechista educo i bambini alla fede e da metallaro suono vestito con le borchie».

Il “doppio pregiudizio” citato da Bidini potrebbe essere ancor più duro da superare se sei anche un sacerdote. «Eppure la mia esperienza è meravigliosa», dice don Davide Bruno, tastierista e voce dei siciliani Metatrone. «Metallaro fin da ragazzo, quando sono entrato in seminario mi hanno detto di restare me stesso», racconta don Davide.«E anche il mio vescovo ha capito: le nostre canzoni sono omelie musicali.

Così non soltanto ho potuto continuare a suonare con i Metathrone ma il seminario ha anche finanziato al 50 per cento il nostro primo album, “La mano potente”, che naturalmente è la mano di Dio». Ma i suoi parrocchiani, don Davide, che ne pensano? «Una volta una madre mi ha inviato il figlio sedicenne, fan dell’Heavy Metal, preoccupata che diventasse un satanista. Io gli ho detto: quali band ascolti figliolo? Parliamone, sono un metallaro anch’io. Il ragazzo è uscito entusiasta e nient’affatto satanista», ride don Davide. E conclude: «Mi resta una curiosità. Quando il cardinale Bagnasco ha ricevuto il nostro cd, gli sarà piaciuto il Metal?»