Come in ogni giallo che si rispetti, improvvisamente arriva il colpo di scena: l’ex soldato inglese Robert Galbraith, autore di un debutto letterario apprezzato dalla critica ma pressoché sconosciuto al grande pubblico, altri non è che una delle scrittrici più famose al mondo. La storia è vera, è accaduta lo scorso anno nel Regno Unito e ha per protagonisti il redattore del “Sunday Times” Richard Brooks e J.K. Rowling, l’autrice della fortunata serie “Harry Potter”. Seguendo una traccia lasciata da un anonimo su Twitter (e poi prontamente rimossa), Brooks è riuscito a scoprire chi si celava dietro al “nom de plume” di Galbraith.
Del resto, quel romanzo era troppo ben scritto e ben costruito per essere opera di un esordiente. Alla fine, e a malincuore, la Rowling ha dovuto ammettere la maternità di “The Cuckoo’s Calling”, pur pretendendo e ottenendo dai suoi editori di continuare a pubblicare sotto pseudonimo i romanzi con protagonista il detective Cormoran Strike. Ed è proprio con “Il richiamo del cuculo” che “l’Espresso” inaugura la nuova collana “Noir”. Una collana di delitti e misteri che ci portano in giro per il mondo: dopo Londra e altri luoghi straordinari, si toccano le sponde del Mediterraneo, tra Barcellona e Roma, con “Gli onori di casa” di Alicia Giménez-Bartlett. Un’altra tappa è la Sicilia di Andrea Camilleri, con “Una voce di notte”, nella Vigàta del commissario Montalbano.
Ma torniamo alla Londra del “Richiamo del cuculo”. Siamo nel lussuoso quartiere di Mayfair: sul marciapiede innevato viene trovato il corpo senza vita della top model Lula Landry. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non crede a questa ipotesi e si affida all’investigatore privato Cormoran Strike. Ex soldato male in arnese (ha perso una gamba in Afghanistan) e con mille problemi personali, il detective cercherà di dare una soluzione al caso indagando nel cuore della capitale: dalle luci rosse di Soho al lusso di Mayfair passando per i fumosi pub dell’East End