Attualità
11 settembre, 2014

Eutanasia, l'Italia in piazza

Fine vita e testamento biologico. Due leggi che mancano. Per ottenerle, i radicali italiani e una rete di associazioni resteranno davanti a Montecitorio e in altre 100 città italiane per due giorni

È passato un anno dal giorno in cui 67mila firme vennero consegnate al Parlamento con uno scopo: calendarizzare una proposta di legge per la legalizzazione dell'eutanasia e il testamento biologico. In un anno, altre decine di migliaia di persone si sono unite alla proposta attraverso la rete, dando il loro supporto a un testo che dentro le Camere non ha trovato eco. Silenzio, anzi.
[[ge:rep-locali:espresso:285503341]]
Così, da oggi e fino a domani sera, l’Associazione Luca Coscioni, i radicali italiani, Uaar, Exit, l'associazione radicale Certi Diritti e Amici di Eleonora Onlus, saranno in piazza Montecitorio e in altre 100 città italiane per mobilitare le persone, ma soprattutto i politici, e far partire finalmente la discussione di una legge sul fine vita e le dichiarazioni anticipate di volontà.

Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva detto a marzo che: «Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia».

L'edicola

Il pugno di Francesco - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso

Il settimanale, da venerdì 25 aprile, è disponibile in edicola e in app