Dal suo imperscrutabile nascondiglio, Dio ha emesso un comunicato ufficiale. Non essendo persona ma Ente, Dio non utilizza - ovviamente - quella rozza approssimazione che è la parola, fonte millenaria di equivoci, malintesi, truffe ideologiche. Il suo comunicato è composto da un insieme di fotoni, particelle elettromagnetiche, vibrazioni cosmiche e pixel del tutto intraducibile in qualunque linguaggio umano, dall’ebraico al sanscrito all’aramaico al greco al latino all’arabo. Solo qualche mistico - dicono - è riuscito a percepire l’eco remota del suono di Dio. Suono: non parola. Avendo rintracciato il comunicato di Dio, per puro caso, nella mia casella “spam”, dove il computer relega tutto ciò che non riconosce, ho provato a tradurlo in italiano con l’aiuto del più diffuso sistema di traduzione automatica disponibile sul web. Il risultato è questo, che trascrivo fedelmente e umilmente.
«SPERANZA NESSUNA c’è che grosso imbecille che mio message trova poi è capace traduzione. Canti di uccellini, canti di uccellini. Già io sapere imbecille uomini, imbecille e disonesto, attribuire sempre a me tante parole, ma io mai parlato con nessuno e mai scritto nemmeno una riga. Gorgoglìo di ruscelli, gorgoglìo di ruscelli. Non serve teologo, bastante avvocaticchio di strapazzo per sapere che usare firma mia per scrivere libri loro è contro legge di copyright. Se devono dire cazzata, per esempio tabù sessuale, per esempio tabù alimentare, almeno avere coraggio di dire in nome loro. Chi volete mi importa a me, se non mangia salami o chi copula con chi? Come osare credere che io, che sono le galassie e che sono il vento cosmico, porta attenzione a vostre pance e vostre mutande? Stormire di foglie nel vento, stormire di foglie nel vento».
«Se io denuncia faccio a tutte persone chi parla e scrive nel nome di Dio, loro rovino per sempre e deve lavorare tutta vita per risarcire. Luce ineffabile, luce ineffabile. Risarcire non me, che non mi serve niente grazie, ma risarcire altri umani truffati per secoli che avere creduto essere mia parola invece parola umana di sacerdoti con tabarro, palandrana, vestimento pomposo, cappello ridicolo. Sorriso di nuvole, sorriso di nuvole. Non porta palandrana io, non vestimento pomposo, mia taglia così extralarge che nemmeno se cucire insieme tutti vestiti di imam prete rabbino riuscire a vestire Dio. Dio è nudo, Dio è silenzioso, Dio non ha un editore».
«CORSA DI BAMBINO, corsa di bambino. Passo lento di tartaruga vecchia su spiaggia. Borotalco su pelle di neonato. Profumo di spezie in suk, odore di pescato in pescemercato, odore di muschio in foresta, odore di poltrone Connoly in Jaguar anni Cinquanta, faccia di Lauren Bacall americana attrice, quella è, per approssimazione, la voce di Dio. Anelli di Saturno, anelli di Saturno. Non maledico imbroglioni che parla per me, non benedico uomini giusti (esistere! incredibile!), non maledico non benedico perché non dico, e basta. Non esiste parola di Dio, piuttosto se proprio volete esiste musica di Dio, Dio non è scrittore è musicista, non è umanista (puah, uomini!) è matematico. Infinitamente buono essendo - fragore di marosi, fragore di marosi - io però può concedervi, voi poveretti voi derelitti, qualche parola, addirittura una frase intera. Veduto che tanto ci tenete. Volo di calabroni, volo di calabroni».
«La frase che tanto la volete io la concedo, con il patto che di questo punto in poi diventa sola parola di Dio per tutti quanti uomini, e per sempre. Soffio di brezza, soffio di brezza. Questa è la frase di Dio, sola frase mai veramente detta da Dio certificata per sempre, scolpite su roccia, stampate su libro, ficcate bene in zucca: NOT IN MY NAME. Non in nome mio».