Il premier  dice senza peli sulla lingua che l'Italia si è guadagnata il diritto di criticare la Germania e l'Ue

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Matteo Renzi sostiene di avere maggiore credibilità nel criticare la Germania e l’Ue rispetto ai suoi predecessori. Questo perché, secondo il premier italiano, il suo governo ha rispettato le norme comunitarie più di altri ed è più attivo nel promuovere le riforme per modernizzare l’economia italiana e sbloccare lo stallo politico.

“La gente era solita fare smorfie quando l'Italia parlava ma quell'era è finita” afferma Renzi. “Oggi c’è un’altra Italia che si può permettere di dire ciò che pensa dell’Europa”.

Il leader del centro-sinistra parla ormai con maggior franchezza e non esita a criticare la politica dei due pesi e delle due misure contro l’Italia e a favore della Germania.

La conclusione di un accordo per la costruzione di un secondo gasdotto North Stream che collega la Russia alla Germania è uno di questi punti controversi, soprattutto perché l’Unione europea si è opposta a un altro accordo separato per la costruzione di un gasdotto proveniente dalla Russia – il cosiddetto progetto South Stream – che avrebbe beneficiato più direttamente l’Italia.

"Abbiamo detto no a South Stream e poi, all'improvviso, abbiamo scoperto che c'è North Stream”, osserva Renzi. “Chi lo ha deciso? E' una scelta di politica energetica dell'Ue? Quando ho sollevato questa questione in sede europea, solo Germania e Olanda hanno difeso questa scelta. Capisco che è un affare importante, va bene, non mi scandalizzo, ma voglio sapere se le regole valgono per tutti o per nessuno".

Allo stesso modo, l’Italia ha reagito con sdegno questo mese quando l’Ue ha aperto una procedura d’infrazione nei suoi confronti perché prendeva le impronte digitali solo a una piccola percentuale dei migranti che soccorreva nel Mediterraneo. Questo, secondo Renzi, era forse vero in passato, ma oggi non è più così.

“Adesso prendiamo le impronte digitali, scattiamo le foto e controlliamo le iridi, non possiamo fare di più», puntualizza il premier. Questo ammonimento è stato rivolto anche ad altri paesi? Fra luglio e agosto la Germania ha accolto molti migranti senza prendere le impronte perchè Angela Merkel disse che la solidarietà veniva prima della burocrazia. Ciò che vale per l'Italia deve valere anche per la Germania”.

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Nelle ultime settimane, il governo Renzi è stato sottoposto a una forte pressione a causa dei termini di un accordo raggiunto il mese scorso per il salvataggio di quattro piccole banche in sofferenza nell’Italia centrale. Sebbene questo risparmiasse – in base alle nuove regole dell’Ue contro gli aiuti di Stato – i correntisti e i possessori di obbligazioni ordinarie senior (più sicure), migliaia di possessori di obbligazioni junior subordinate (a più altro rischio) e di azionisti hanno perso tutto e questo ha provocato vivaci proteste.

“La realtà è che c’erano delle regole europee e noi dovevamo rispettarle. Avevamo ricevuto una lettera dai commissari Hill e Vestager in cui ci dicevano quello che avremo potuto e quello che non avremmo potuto fare", precisa Renzi.

Dal prossimo gennaio, entreranno in vigore nuove norme comunitarie che penalizzeranno i correntisti in situazioni analoghe e Renzi sostiene che dovremmo “riflettere” su di esse. “La mia impressione è che dovranno fare un po’ di conti”

Per il resto, Renzi ritiene che il sistema bancario italiano sia solido e lancia un’altra stoccata alla Germania, sostenendo che non c’è nulla da invidiare alla banche tedesche. “Dobbiamo risolvere alcune piccole situazioni, ma non cambierei il sistema italiano con quello tedesco delle Sparkassen [casse di risparmio]. Non voglio avere nulla a che fare con quel sistema. Da loro semmai copierei altre cose», aggiunge il presidente del Consiglio.

All’inizio dell’anno prossimo potrebbero emergere nuove tensioni con Bruxelles sul bilancio italiano che prevede pesanti riduzioni di imposte e leggeri tagli di spesa e appare problematico a causa del debito molto elevato del paese. Ma l’economia italiana si sta riprendendo – con un aumento previsto del Pil nel 2015 per la prima volta dopo tre anni di recessione – e Renzi sostiene che la situazione delle pubbliche finanze sta migliorando.

“Non abbiamo chiesto nulla di più [a Bruxelles] di quel che potevamo pretendere [in base alle nuove linee guida sulla flessibilità]. In realtà abbiamo chiesto un po’ di meno. Il nostro debito diminuirà l’anno prossimo e il nostro deficit è sceso sotto il 2,5%”, aggiunge, prima di rilevare un altro doppio standard. "La Germania ha un surplus commerciale dell'8 per centro, e le regole dicono che dovrebbe essere al massimo al 6 per cento".

Se la richiesta di nuove politiche economiche dell’Ue, avanzata da Renzi, verrà tenuta in debita considerazione resta ancora da vedere.

Ma egli pensa che non vi sia altra scelta. “Possiamo sconfiggere demagogia, apatia e populismo scommettendo sulla crescita e sull’occupazione in Europa. Dobbiamo stare attenti alle nostre finanze, ma è possibile parlare meno di virgole e decimali?».

Copyright The Financial Times Limited 2015
Traduzione di Mario Baccianini