Come sono arrivati i jihadisti. Quanti sono. Chi li appoggia, li finanzia e li comanda. Ecco lo Stato islamico alle porte di casa nostra

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A Sirte, Libia, sulle coste a 400 miglia dalla Sicilia, lo Stato Islamico sta cercando di insediare e consolidare una provincia del Califfato nel Maghreb, approfittando del caos del Paese ormai spezzato in due dalla guerra civile e da centinaia di fazioni e milizie il lotta tra loro. Ma chi sono, quanti sono, come si finanziano e chi li finanzia gli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi in Libia? A queste domande risponde un reportage sul campo sull'Espresso in edicola venerdì 4 dicembre e online su Espresso Plus , tra Misurata e Tripoli.

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Fonti dell’Intelligence locale confermano che a seguito dei bombardamenti americani, francesi e russi delle ultime settimane, al Baghdadi starebbe inviando via mare molti dei suoi leader più alti in grado a Sirte per supervisionare la creazione della prossima capitale dello Stato Islamico sul modello di Raqqa e Mosul.
Gli abitanti di Sirte, fuggiti a Misurata, raccontano come è diventata la vita quotidiana nella città che fu simbolo del regime di Gheddafi: l’istituzione della corte islamica, le esecuzioni pubbliche, l’imposizione di cedere le proprie figlie in spose ai miliziani, I sequestri e le estorsioni.?
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Ma anche un ambiguo legame con alcune famiglie di ex gheddafiani (esattamente come l’alleanza in Iraq con gli ex baathisti di Saddam Hussein) come i Karamy, nota famiglia di Bengasi in passato sostenitrice del regime.

Oggi uno degli eredi, Hassan al Karamy, classe 1986, è il leader spirituale ddello Stato Islamico a Sirte a settembre in un discorso presso la mosche al Rabat della città ha chiesto ai cittadini di cedere le proprie figlie ai soldati.

Il reportage integrale sull'Espresso in edicola venrdì 4 dicembre e online su E+