Un ingente patrimonio intestato a sua insaputa a una dpendente della società che si occupa del catering della Renault in Formula Uno
La ragazza da 39 milioni di dollari, secondo la banca svizzera Hsbc, dovrebbe abitare ?in un condominio di periferia, in una viuzza a cinquanta metri dalla tangenziale ovest ?di Brescia. Ma tra gli inquilini del civico 20 nessuno conosce Barbara F.: «Mai sentita nominare». Per trovare il suo cognome sul campanello bisogna spostarsi al numero 10: negli archivi della Hsbc c’era l'indirizzo sbagliato. Strano che la banca non abbia mai avuto bisogno di spedire qualche carta a una cliente da 39 milioni e 794 mila dollari.
La casa della famiglia F. è un modesto appartamento in una palazzina degli anni '70. ?Il lusso non abita qui. Driiin. Dal balcone del secondo piano s'affaccia una signora che non ha nulla da nascondere: «Sì, sono la madre di Barbara, salga pure». In sala, mentre lei prepara un caffè, il padre di Barbara, piantato come una quercia a capotavola, è ancora indignato e scandalizzato: «Mia figlia non c’entra niente, magari avessimo avuto tutti quei soldi. Il problema è che Barbara ha lavorato per Flavio Briatore, faceva la cuoca per il catering della Renault in Formula Uno. Quando è stata chiamata dalla Guardia di Finanza, l’ho accompagnata io: è saltato fuori che hanno usato il suo nome, le hanno intestato quel conto svizzero senza dirle niente. Adesso sembra quasi uno scherzo, ma allora eravamo disperati: io non ci ho dormito per un mese».
La madre sta già chiamando la figlia dal telefono fisso che troneggia tra i soprammobili, accanto a una foto di Barbara con la tuta del team di Briatore. La milionaria a sua insaputa arriva trafelata dopo pochi minuti, portando con sé gli atti che provano ?la sua innocenza. Mingherlina, Barbara ha 36 anni e sorride imbarazzata: «In pratica ?mi avevano intestato un conto svizzero senza dirmelo... Per fortuna la Finanza è stata brava e ha capito tutto».
L'interrogatorio, condotto dal maresciallo capo Michele Travaglio, è del 14 ottobre 2010. Alla fine la Gdf certifica che Barbara F., in realtà, ?è stata semplice dipendente, dal 2005 al 2006, della società "Formula FB Business Limited", controllata all’80 per cento da Flavio Briatore e per il 20 dal manager Michel Bruno: la classica offshore anti-tasse delle Isole Vergini. «Io avevo solo una carta ?di credito per fare la spesa, con un massimale di 14 mila euro, e ovviamente dovevo presentare tutti i giustificativi. Nella banca svizzera non ci sono mai andata: facevo ?la cuoca e basta. Guadagnavo 1.100 euro a gran premio, che non significa al mese. Che tutti quei milioni fossero intestati proprio a me, l'ho saputo solo dalla Finanza. Non riuscivo a crederci: la banca mi aveva messo in cima a tutti, Briatore e i manager figuravano sotto di me».
La verifica fiscale si è chiusa «senza alcuna contestazione», perché ?il conto svizzero è risultato «non riconducibile a Barbara F.». Scagionata da ogni accusa, la cuoca bresciana è stata invece verbalizzata come parte lesa in una denuncia contro ignoti: «Per ragioni non note a questo ufficio», segnala la Gdf alla Procura, «il conto svizzero è stato acceso e movimentato utilizzando fraudolentemente i suoi dati anagrafici».
Oggi Barbara F. è senza lavoro e fa la bambinaia a ore. Briatore e i suoi fiscalisti si sono mai scusati con lei? «No». Nemmeno quando è uscita la lista Falciani? «Mai».