All’ex pm Antonio Ingroia non si applicano le leggi emanate in Sicilia sulla spending review. Chiamato dal governatore Rosario Crocetta alla guida della società pubblica “Sicilia e Servizi”, Ingroia ha ricevuto nel 2014 compensi per 201 mila 892 euro. Trattamento ad personam, poiché la legge regionale impone il tetto di 50 mila euro di stipendio (somma comprensiva di benefit) per chi amministra aziende di proprietà pubblica. La busta paga dell’ex magistrato è lievitata anche grazie al riconoscimento di una «indennità di risultato» che da sola vale un bonifico di 110 mila euro.
Quali provvedimenti dovrebbe dunque adottare Crocetta? La norma sul tetto degli stipendi prevede sia la decadenza di chi ha goduto di trattamenti difformi, sia il recupero delle somme percepite in extra. Per la cronaca, dai documenti contabili della società partecipata guidata da Ingroia emergono spese per viaggi, alberghi e ristoranti pari a 52 mila euro. Inoltre l’ex pm ha autorizzato consulenze legali per 515 mila 137 euro, e la parte del leone tocca all’avvocato Elio Costanza, che l’anno scorso tra consulenze dirette e incarichi ha ricevuto 386 mila euro. Costanza, va a questo punto aggiunto, è stato il tesoriere di Azione civile: proprio il partito fondato da Ingroia.
P.M.