Quali ristoranti frequentare, i lidi in cui trascorrere le vacanze estive, le riviste da leggere. Piccolo manuale di stile per chi vuole uniformarsi al trend politico più in voga del momento

L’elezione del Presidente Sergio Mattarella ha riportato in auge una sensibilità politica che – pur avendo attraversato tanto la Prima quanto la Seconda Repubblica – negli ultimi anni non ha goduto di enorme popolarità: il cattolicesimo di sinistra.

Chiamarli “cattocomunismi” non è opportuno: l’espressione ha un lieve sentore spregiativo ed è soprattutto giornalistica. “Cattolici adulti” è dizione meno nota ma più pregnante. I cattolici di sinistra italiani non possono essere racchiusi in una definizione univoca: piuttosto si declinano nelle molteplici sfaccettature del cristianesimo sociale: in principio fu il sindacalismo cattolico, poi ci furono Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, La Base ed i Morotei, corrente da cui proviene l’attuale Presidente della Repubblica. In tempi più vicini a noi, nomi noti sono Romano Prodi e Rosy Bindi, Beppe Fioroni, Enrico Letta, Dario Franceschini e… Matteo Renzi.

[[ge:rep-locali:espresso:285144777]]La Roma politica, la Roma che gira e si affanna attorno ai quattro palazzi – Quirinale, Chigi, Montecitorio e Madama – e ai Ministeri, è sensibilissima ai mutamenti d’aria: non stupisce quindi che ora sia tutta un “Don Sturzo, bei tempi” e “Tina Anselmi, gran donna”. Per chi non si sentisse pronto ad affrontare il nuovo mood, “l’Espresso” ha compilato una guida ragionata al trend politico di stagione.

Gli eventi da non perdere
Il discorso di giuramento del Presidente Mattarella ha riportato l’accento sui corpi intermedi: sindacati, associazionismo. Nei prossimi mesi, chi vuol essere in linea non dovrà mancare agli appuntamenti della Cisl: l’agenda segna per il 12 febbraio un evento legato a scuola ed istruzione. Immancabili gli eventi dell’Istituto Luigi Sturzo, come il “Forum della cultura cristiana. Lavoro dell'uomo, futuro del mondo”, il 6 febbraio, nella Sala Perin del Vaga. Da tenere d’occhio la newsletter della Comunità di Sant’Egidio ed il profilo Twitter dell’Agesci, il cui prossimo evento sarà l’annuale World Thinking Day, il prossimo 22 febbraio.

Gli eventi da saltare
Osservando le mosse di Matteo Renzi, che nel suo primo anno di Governo ha partecipato al raduno scout di San Rossore ma non al Meeting di Comunione e Liberazione, si ottiene un’indicazione precisa.

I week end fuori porta
A Maglie, in Salento, paese natale di Aldo Moro, ispiratore dei morotei come Sergio Mattarella, nonché di Raffaele Fitto, che col suo drappello di parlamentari ha contribuito all’elezione del dodicesimo Presidente della Repubblica.
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In Alta Irpinia, culla della Dc irpina, animata da figure storiche come Gerardo Bianco e Ciriaco De Mita.
In Sicilia, a Caltagirone, dove nacque Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano.

A Camaldoli, nella campagna aretina, per visitare il monastero presso il quale fu stilato il manifesto che dal luogo prende il nome: il Codice di Camaldoli fu un documento di politica economica sottoscritto da eminenti esponenti delle forze cattoliche italiane nel 1943.

Dove pranzare o cenare
All’Enoteca Corsi, in via del Gesù, a Roma, nei pressi della storica sede della Democrazia Cristiana, in Piazza del Gesù, come suggerisce Claudio Velardi sul suo sito “Il Rottamatore”: cucina casalinga e atmosfera d’altri tempi, quelli in cui anche Sergio Mattarella, da Vice Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo D’Alema, vi si recava in compagnia, fra gli altri, di Enrico Letta e Dario Franceschini.

Cosa indossare
Fino al red carpet del Maggio Fiorentino avevamo visto Maria Elena Boschi sfoggiare pumps Prada ed abiti dai
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colori accesi: come dimenticare le dècolletès leopardate sfoggiate alla Leopolda 2013 o il tailleur blu elettrico con pantaloni a vita bassa indossato per il giuramento da Ministro per le Riforme Costituzionali? E poi la svolta: fulminata sulla via di Arezzo, dovevamo capirlo ad ottobre scorso che si stava convertendo allo stile cattolico di sinistra, quando - rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio - dichiarò di preferire il suo conterraneo Amintore Fanfani ad Enrico Berlinguer. L’apoteosi c’è stata nei giorni delle votazioni per il Quirinale: Maria Elena in grigio antracite, con broche vintage. La Boschi ha saputo anticipare e cavalcare la tendenza: l’ispirazione è la donna composta che non rinuncia al gioiello importante. Rosy Bindi, che pure sopporta da anni sfottò sulla sua femminilità, lo sa bene: al collo, anche durante il ricevimento al Quirinale, ha sempre un filo di perle della designer Giovanna Broggian.

Basta loden per gli uomini: fa subito 2011 e Governo Monti. Sergio Mattarella porta il cappotto di panno di lana
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blu di taglio classico: e viene in mente Alcide De Gasperi che – come raccontano Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella nel libro “La Casta” – si fece prestare un paltò dal ministro Attilio Piccioni per recarsi in visita alla Casa Bianca. E basta anche con le camicie bianche e le montature degli occhiali in stile hipster: Matteo Renzi stesso ha iniziato a girare in pullover, rosso per recarsi ad un evento dei Giovani Democratici, grigio per la direzione Pd. Occhialini tondi con montatura metallica sottile, camicie a righe e zainetto in spalla fanno subito Enrico Letta e Dario Franceschini.

A quali salotti ambire
Il Santo Graal, in questo frangente, è il salotto della signora Flavia Prodi: ma la coppia, come è noto, fa vita riservata. Su Roma saliranno le quotazioni del salotto Minoli-Bernabei: Matilde, produttrice televisiva, moglie del giornalista Gianni, è figlia di Ettore, che fra l’altro, fu direttore de “il Popolo”, organo di stampa della Dc. Diventerà prezioso un invito della coppia Franceschini o della famiglia del Ministro Marianna Madia. Si rivelerà utile aver confidenza con gli eredi dello storico Pietro Scoppola o con le famiglie Giuntella e Bachelet, unite dal matrimonio fra Tommaso e Maria, meno di due anni fa: lui è un volto noto del Partito Democratico romano, lei è la figlia di Giovanni Bachelet, fisico ed ex parlamentare dem.

Quali libri, quali giornali e quali blog leggere
Imperdibili i libri di Giovanni Grasso, giornalista de “l’Avvenire”, ex portavoce di Andrea Riccardi, Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione, in pole position per l’ufficio di portavoce al Quirinale: il più recente è una biografia del fratello del Presidente della Repubblica, “Piersanti Mattarella - Da solo contro la mafia”, San Paolo Edizioni, 2014.

Il cattolico di sinistra, o aspirante tale, rimpiange”il Popolo”, tifa per la riapertura di “Europa” e nel frattempo legge i blog di Chiara Geloni e Tiziana Ragni: volti della comunicazione dem di epoca bersaniana, vengono entrambe da Piazza del Gesù e potrebbero salire al Colle più alto.

Da tenere d’occhio il profilo Instagram di Filippo Sensi, portavoce di Matteo Renzi: Sensi è stato vice direttore di Europa Quotidiano e, prima ancora, portavoce per Francesco Rutelli sindaco di Roma: in arte Nomfup, è colui che svela i dietro le quinte di Palazzo Chigi in graziosi scatti rubati.

Da non trascurare il blog di Stefano Ceccanti, costituzionalista: i convegni cui partecipa sono parte degli eventi cui è bene presenziare.

In quali scuole mandare i pargoli
La Roma bene, in epoca berlusconiana, aveva copiato l’idea di Veronica Lario di spedire i figli alle scuole steineriane. Prima ancora, la sinistra al caviale aveva scelto il liceo francese per i suoi virgulti: non è più il caso, meglio orientarsi su Salesiani e Scolopi. E dopo la scuola? Agesci, Acli e Azione Cattolica Ragazzi, ça va sans dire.

Quali chiese frequentare
La Basilica dei Santi Apostoli, nell’omonima Piazza, dove anche il Presidente Mattarella si è recato a pregare la domenica dopo l’elezione. La piazza è un luogo simbolo dell’Ulivo, della stagione prodiana: lì aveva sede l’Asinello, lì si sono svolte storiche manifestazioni. Più defilata, ma in posizione strategica, la Basilica Sacro Cuore di Cristo Re: accanto alla sede Rai di Viale Mazzini, talvolta ospita piccoli convegni ed eventi interessanti.

Quali programmi guardare in tv
Le fiction della Lux Vide, molte delle quali riguardano vita ed opere di Santi della Chiesa Cattolica. Ma anche “Gazebo”, il programma di Diego Bianchi, che ben conosce le mille sfaccettature dell’area cattolica di sinistra entro il Pd.

Come fare bella figura
Con la mossa a sorpresa: citando, con dolore, la ventennale querelle sull’uso ed il possesso del simbolo dello scudo crociato: il Tribunale di Potenza, il prossimo 24 febbraio, esaminerà un esposto presentato dal Comitato Nazionale degli iscritti della DC 1992-93 che chiama in causa Pierferdinando Casini, Rocco Buttiglione, Gerardo Bianco, Angelino Alfano e molti altri, per l’uso del simbolo storico della DC.