Ecco un estratto del libro con alcune lettere
Lettera alla senatrice Maria Rosaria Rossi
Gentile dottoressa, sono un operaio di sessantacinque anni. Ho sempre votato Forza Italia (anche quando si chiamava Dc). Ma ho saputo dalla stampa che il movimento è in crisi finanziaria. Mi permetta di donare 99.000 euro a mio nome, 99.000 euro a nome di mio zio e altri 792.000 euro divisi per altri otto parenti. Non per vantarmi, ma ho una rendita di buoni fruttiferi postali che mi permette tutto ciò. Mi permetta un appunto, perché non facciamo anche noi come la sinistra? Gli artisti legati a questo carrozzone sono pagati moltissimo. Loro per riconoscenza versano il 50 per cento dei guadagni. Perché non formiamo un bel carrozzone anche noi? Alcuni miei amici di Forza Italia mi dicono: “Non ho mai detto di essere del Ppe però se mi danno un milione di euro di ingaggio sono ben lieto di girarne 950.000 al partito. Non per mancare di rispetto, ma io con 50.000 l’anno vivo bene. La casa ce l’ho. Nel salutarla cordialmente mi permetta la divagazione romantica: Senatrice Maria Rosaria, lei è la più bella parlamentare italiana. Tanti sono innamorati di lei, sia al Parlamento che nel Paese. Ancora un saluto. Firmato: un falso cabarettista.
Lettera d’amore a una hostess

Carlone, 130 kg

Lettera d’amore a Barbara Serra
Gentilissima dottoressa, sono un diplomato in agraria di cinquantanove anni. Vedo Al Jazeera da quando si può vedere in Italia. Però sono innamorato di lei da prima. Quando la vedevo fare la spesa all’Esselunga di viale Papiniano a Milano lei può ricordarsi di me, anche se una volta le chiesi: “Scusi, viale Papiniano?” e lei “Ma? Papiniano è questo”. Io: “Ah, grazie, molto gentile. Pensavo fossimo in piazza Medaglie d’Oro”. Da allora non mi sono più innamorato. Quando lei conduceva anni fa un programma per la Rai le ho spedito cinquecento lettere d’amore. Ecco il contenuto della seconda lettera: Gentile dottoressa Barbara, quando lei è in tv bacio lo schermo. Mi piacerebbe uscire a cena con lei a Londra o sui Navigli. Non per mancarle di 25 rispetto, ma le direi subito: “Ti amo”. All’inizio come ragionamenti starei sul vago, poi quando prenderemo familiarità non mi nasconderò più. E a costo di perderla (anche come amica) inizierei i miei veri ragionamenti (da cretino). Sempre a cena sui Navigli, dopo aver bevuto nemmeno tanto: Io: “Scusa Barbara, ma non capisco. Il governo italiano vorrebbe fare una norma per far rientrare i capitali dall’estero! – Ok, però dice: ‘I governanti che vengono dal traffico di droga no’. Non capisco: ormai i drogati si sono drogati, hanno regolarmente pagato lo spacciatore ecc… certo, non è eticamente il massimo, ma ormai i soldi ci sono. Cosa ne facciamo? Li buttiamo via? Giusto sarebbe rintracciare i drogati e dargli indietro i soldi, ma anche se li trovi loro negano di averla comprata”. E altri ragionamenti così tutta la notte. P.S.: Non per mancanza di fiducia, ma non è che la Rai, le mie lettere d’amore le ha date a Elvira Serra? Anche perché sarei innamorato anche di lei. È la destinataria, infatti, di alcune lettere d’amore. A questo punto mi chiedo: ma le lettere d’amore, sia sue che di Elvira, le ha tutte la dottoressa Elvira Serra?