Attualità
aprile, 2015

Dalla Diaz a Finmeccanica: tutte le stagioni di De Gennaro, il prefetto attaccato da Orfini

Il presidente Pd definisce 'vergognosa' la carica ricoperta dall'ex capo della polizia, condannato in appello per l’irruzione alla scuola durante il G8 ma assolto in Cassazione. Sel e M5S ne chiedono le dimissioni. Un “servitore dello Stato” che ha fatto strada con governi di tutti i colori. Malgrado la vicenda giudiziaria e le sue ombre

“Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica”. Il giorno dopo la condanna della Corte di Strasburgo all'Italia per l'irruzione alla scuola Diaz, le giornate del G8 di Genova (e il suo corollario di abusi da parte delle forze dell'ordine) tornano di nuovo di attualità. A rinfocolare una polemica mai sopita del tutto è il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini, fra i pochi a non far parte della vasta platea di ammiratori su cui il prefetto può contare in politica.

E alle sue parole si associa il Movimento cinque stelle, che chiede le dimissioni del prefetto. Per Nicola Morra “non può rappresentare l'Italia dopo la condanna di Strasburgo”, mentre Sel chiede a Orfini “di fare qualcosa di più che un semplice tweet”: “Chieda al presidente del Consiglio (che è anche segretario del Pd) di risolvere il problema sollevato - afferma il coordinatore Nicola Fratoianni - altrimenti sono solo parole in libertà”.

Nel 2001 De Gennaro era infatti capo della polizia, nominato un anno prima dal governo di centrosinistra guidato da Giuliano Amato. E per i fatti della Diaz (una “macelleria messicana” secondo la definizione del vice questore aggiunto Michelangelo Fournier) l'attuale numero uno di Finmeccanica, assolto in primo grado, fu condannato in appello a un anno e quattro mesi: avrebbe istigato a testimoniare il falso nel corso del processo l'allora questore di Genova Francesco Colucci.

Come? Spingendolo a ritrattare le dichiarazioni rese, in modo da veder alleggerire la propria posizione processuale. In Cassazione, nuovo ribaltamento della sentenza: i fatti non sussistono. E così De Gennaro viene assolto.

Non fosse che un anno dopo, a fine 2012, in secondo grado Colucci viene nuovamente condannato a due anni e otto mesi. Proprio per falsa testimonianza. E proprio a favore di De Gennaro. Il quale, dunque, avrebbe beneficiato delle false dichiarazioni di Colucci senza alcuna pressione. La Cassazione ha poi annullato il processo di secondo grado nei confronti dell’ex questore (il reato si è nel frattempo prescritto) ma senza che le ombre sulla vicenda si siano dissipate del tutto.

E l’esito processuale se da un lato non ha spento le polemiche nei confronti dell'ex capo della polizia, dall'altro non gli ha certo impedito di continuare un cursus honorum di tutto rispetto. Capo di gabinetto di Giuliano Amato al Viminale durante il secondo governo Prodi, poi commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania e ai servizi segreti col governo Berlusconi (come direttore del Dis, il dipartimento che coordina gli 007), incarico durante il quale arrivò sia la condanna che la definitiva assoluzione. Dopo la quale la scalata di De Gennaro continua irresistibile: sottosegretario con Monti (con delega ai servizi segreti) e, da ultimo, presidente di Finmeccanica con Letta, confermato da Matteo Renzi.

Del resto quella di Orfini non è una posizione nuova: nel 2012, quando il prefetto fu nominato sottosegretario (al quale il giorno prima Massimo D'Alema, allora presidente del Copasir, aveva espresso i suoi apprezzamenti) criticò profondamente quella scelta. E quando un anno dopo Letta lo aveva promosso a “gran commis” era sbottato: “Qualcuno mi spiega che c'entra De Gennaro con Finmeccanica?''.

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