La “Linea guida per i genitori” è un fac-simile diffuso dalle associazioni ProVita e da una pagina locale di La Manif Pour Tous che prende di mira la riforma della Buona scuola. Alimentando paure, allarmismi e facilonerie con lo spauracchio della teoria gender: «I vostri figli sono istigati all’omosessualità»

Una diffida delirante che prende di mira la riforma della scuola e lo spauracchio della teoria gender per difendere i bambini da «danni psicologici irreparabili».

Si chiama “Linea guida per i genitori” e contiene queste indicazioni: «Non firmare il patto di corresponsabilità educativo e leggere se il piano della offerta formativa contiene parole come educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio quello), e se lo contiene vuol dire che i vostri figli saranno istigati all'omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso».

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A diffonderlo è la onlus antiabortista ProVita e una pagina facebook locale dell'associazione La Manif Pour Tous. Il portavoce nazionale di La Manif Pour Tous però definisce "un'iniziativa personale" la condivisione sulla pagina facebook. “La Manif Pour Tous Italia si dissocia fermamente dal documento in oggetto e dai suoi contenuti”, spiega all'Espresso. Stessa diffussione via facebook di ProVita e stessa presa di posizione:«La redazione non è a conoscenza di questa eventuale condivisione e la posizione ufficiale ProVita è quella espressa dal sito e dalla rivista».

Il documento si propone di difendere la vita fin dal concepimento e il matrimonio come unica unione tra uomo e donna. Le sigle sono tra gli organizzatori del family day del 20 giugno a Roma, mobilitati contro l’adozione da parte di coppie omosessuali, la fecondazione eterologa, le unioni civili e soprattutto i disegni di legge Scalfarotto e Cirinnà. Gli slogan erano in bella mostra sul palco: «Stop utero in affitto, stop gender, stop ddl Cirinnà».

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E poi un attacco al mondo dell’istruzione dove faticosamente si cerca di introdurre l’educazione all’uguaglianza e alla parità di genere per fermare le discriminazioni e la spirale del femminicidio.

Fumo negli occhi per l’ala conservatrice del mondo cattolico che dalla piazza ha respinto con veemenza ogni piccolo passo verso la modernità: “Sterco del demonio, si vogliono insegnare giochi erotici ai bambini dell’asilo”.

A scatenare la reazione furiosa è il comma 16 della riforma del governo Renzi che ha “inglobato” il disegno di legge presentato dalla senatrice Pd Valeria Fedeli e che invece punta a prevenire la violenza di genere e le discriminazioni.

«Dal mondo cattolico non mi aspettavo una reazione così violenta, senza interlocuzione. Ma soprattutto dicono delle cose non vere», commenta la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli:«Con la buona scuola e l’offerta formativa vogliamo l’educazione alla parità tra uomo e donna e poter superare stereotipi e discriminazioni di ogni genere. Prendono di mira la scuola ma nelle classi dobbiamo puntare su formazione e informazione e non opinioni strampalate».

E invece con la diffida si alimenta un crescendo di paure, allarmismi e facilonerie: «L’istigazione all’omosessualità, la masturbazione precoce e i rapporti carnali sono già accaduti nelle scuole in cui il gender è stato sperimentato, Italia compresa, producendo nei minori pianti, svenimenti e danni psicologici irreparabili!».

Vale la pena leggere altri passaggi del fac-simile che secondo i crociati della famiglia è da inviare entro l’estate via raccomandata: «I genitori diffidano il dirigente scolastico, gli insegnanti o qualunque altro soggetto a ciò incaricato, dall’effettuare lezioni basate su ideologie di genere o “gender”, senza l’autorizzazione e il consenso scritto da parte degli scriventi genitori.

Qualora dovesse accadere che nostro figlio sia coinvolto in qualsiasi tipologia di lezioni che potrebbe ledere la sensibilità del minore, i sottoscritti si attiveranno immediatamente per sporgere denuncia presso l’Autorità competente al fine di far cessare detta attività, per richiedere l’adozione degli opportuni provvedimenti nei confronti degli autori materiali delle suddette condotte e nei confronti di coloro i quali consentono lo svolgimento delle lezioni in questione, ed infine per richiedere a tutti i soggetti sopra descritti il risarcimento per i danni morali patiti dal minore».

Paure e caccia alle streghe che hanno alimentato anche la protesta in aula al momento dell’approvazione della buona scuola e le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini all’ala dei duri e puri di Ncd e Lega Nord impegnati nella difesa della famiglia.

«Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana», recitava lo striscione srotolato dalla Lega Nord in aula per protestare contro l'introduzione prevista dalla riforma della scuola del duo Giannini-Renzi.

Il più accanito è Stefano Candiani?, senatore del Carroccio che non risparmia critiche: «È vergognoso che in questa riforma non si parli di famiglia - l'unica che per altro esiste - e di educazione ma di assurde e malsane teorie. Mi chiedo con che faccia i senatori del Nuovo centrodestra scendano in piazza e blaterino di tradizione e famiglia quando alla prova dei fatti svendono i nostri valori in cambio della poltrona di Alfano».