Ricominciare. Da nuovi incontri. E da una terra lontana. Edita da Fazi l’opera più impudicamente autobiografica di Chiara Rapaccini
Gli “Amori Sfigati” di Chiara Rapaccini, in arte RAP, sono un appuntamento fisso per i lettori dell’Espresso. La cartoonist, affermata designer, pittrice e scultrice, affianca all’attività di illustratrice quella di scrittrice. Il suo “Le mosche del deserto” (2006, Maschietto editore) ?è il prezioso diario di lavorazione di “Le rose del deserto”, ultimo film diretto dal compianto Mario Monicelli, compagno dell’autrice: un testo illustrato che ?è una gioia per gli appassionati di cinema. Il romanzo “Baires” (Fazi Editore pp. 240, € 18), è l’opera più impudicamente autobiografica di Rapaccini, ma allo stesso tempo è aperta ad altre influenze, che vanno dalla “santeria” fino al noir. L’autrice racconta qui l’elaborazione del lutto per la perdita del compagno (chiamato semplicemente “il Vecchio”), attraverso il complicato viaggio in Argentina di Frida, stilista e disegnatrice per bambini (suo evidente alterego). Frida, annientata dalla perdita del marito, fugge in Argentina per allontanare ?i dolorosi flash che la perseguitano: incubi in cui il Vecchio è esanime tra le sue braccia, in una crudele rivisitazione della “Pietà” michelangiolesca; o teneri ma dolorosi ricordi delle notti trascorse insieme nel deserto, all’epoca delle riprese del suo ultimo film. Lo smarrimento della perdita è reso ?ancor più concreto dalle percezioni di Frida, sempre in bilico tra realtà e allucinazione. Sarà una sciamana, forse solo sognata, a dare a Frida la forza per tornare alla vita.