Indiscrezioni sull'affare "Mondazzoli". Per l'Autorità garante della concorrenza il controllo dei due marchi editoriali eccederebbe la quota di mercato consentita. Chi avrà la forza di comprare?

Ultime dal pianeta Mondazzoli. L’Antitrust sembra orientata a impedire al gruppo Mondadori, dopo l’acquisto di Rcs Libri, di mantenere il controllo di due importanti case editrici tra quelle incluse nel pacchetto: la Bompiani e la Marsilio. La loro quota di mercato eccederebbe la soglia consentita dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm).

Non c’è ancora una posizione ufficiale, l’istruttoria non è conclusa. Solo entro la settimana prossima l'Autorità (il cui portavoce Giovanni Valentini non commenta indiscrezioni) dovrebbe trasmettere il documento all'Agcom, l’omologa delle comunicazioni. Ma la linea che filtra in queste ore imporrebbe alla Mondadori di cedere il controllo dei due marchi. Il che significa: il brand, il catalogo, i dipendenti, i contratti in essere.

Non è cosa da poco. Per Bompiani sono in campo nomi come Tahar Ben Jelloun e Umberto Eco, Hanif Kureishi e Edoardo Nesi, Thomas Piketty e Luca Doninelli, Sandro Veronesi e Mario Fortunato.

Molti di loro, un anno fa, hanno sottoscritto un appello preoccupato perché L'Antitrust intervenisse: e questo è avvenuto. Non tutti gli autori, però, a cominciare dagli eredi di Alberto Moravia, o dal brasiliano Paulo Coelho, intendono abbandonare, con le opere in catalogo, il marchio Bompiani.

L’alternativa sarebbe la nuova casa editrice La Nave di Teseo, fondata nei mesi scorsi da Elisabetta Sgarbi con alcuni autori e editor amici, da Umberto Eco a Sandro Veronesi, da Edoardo Nesi a Mario Andreose a Eugenio Lio. E con l'appoggio finanziario di esponenti della Milano illuminata, come Francesco Micheli, Guido Maria Brera e Piergaetano Marchetti, il presidente della Fondazione Rcs entrato nel consiglio di amministrazione.

Al momento Elisabetta Sgarbi, a istruttoria ancora in corso, ritiene prematuro rilasciare dichiarazioni e fare ipotesi sugli orientamenti.

Anche Cesare De Michelis, editore della veneziana Marsilio (che era un’azienda controllata solo in parte da Rcs, e ha un'amministrazione separata) per ora tiene in sospeso possibili commenti. La Marsilio, oltre a collaborare con grandi istituzioni culturali, dalla Biennale alla Fondazione Cini, ha in catalogo autori di bestseller mondiali come Henning Mankell e Stieg Larsson.

Quanto alla Mondadori in posizione dominante, dopo l’interruzione di ogni trattativa tra la presidente Marina Berlusconi ed Elisabetta Sgarbi, sta collaborando con l’Autorità garante sulla necessità di rispettare i limiti delle quote di mercato nell’operazione cosiddetta “Mondazzoli”. E non pare orientata a ulteriori bracci di ferro.
Le ipotesi più realistiche, a questo punto, sarebbero due.

La prima: il gruppo editoriale Mauri Spagnol, guidato da Stefano Mauri, divenuto secondo gruppo italiano, potrebbe fare un’offerta per acquisire il controllo di marchio, catalogo, personale Bompiani. C'è anche un motivo sentimentale, e insieme un motivo storico (nel mondo abbastanza piccolo dell'editoria italiana). Le famiglie Mauri e Bompiani sono, com'è noto, imparentate.

La seconda: l’offerta per il controllo la farebbero Francesco Micheli e la cordata amica con Eco ed Elisabetta Sgarbi, insomma l’allegra brigata della Nave di Teseo. I due marchi, Teseo e Bompiani, potrebbero coesistere; uno diventare una collana, l'altro il nome della holding; o altra soluzione apparentata e simile.
La Nave ha lasciato il molo da poco. L'equipaggio non è definitivo, e ancora esamina mansioni, vitto e alloggio. Il viaggio sarà lungo e ardimentoso.