Sentenza storica dei giudici minorili di Roma: il piccolo, nato grazie a madre surrogata in Canada, è riconosciuto figlio di due uomini

La giudice Melita Cavallo, presidente del tribunale per i minori di Roma fino al 31 dicembre 2015, ha sentenziato in favore dell'adozione di un bambino da parte del compagno di un uomo omosessuale. In pratica ha concesso quell'adozione del figlio del coniuge, la cosiddetta “stepchild adoption”, che il governo Renzi aveva stralciato dalla proposta di legge Cirinnà sulle unioni omosessuali.

Al bambino di sei anni, ottenuto tramite maternità surrogata in Canada con lo sperma di uno dei due uomini, è stato possibile essere riconosciuto figlio di entrambi i genitori in virtù dell'articolo 44 della legge 184 che disciplina le adozioni speciali.

La giudice ha raccontato all'"Espresso" che l'unico criterio che l'ha guidata è stato il sommo interesse del bambino che con quei due padri sta crescendo. «Bisogna tutelare la continuità affettiva così come riconosciuto dalla legge del 2015», ha spiegato, sottolineando come il bambino non solo riconosca la genitorialità di entrambi gli uomini ma è anche al corrente delle sue origini e in contatto con la madre di pancia. I due professionisti quarantenni si conobbero durante gli anni dell'università a Roma e si sono sposati in Canada. 

È la prima volta in Italia che una coppia di uomini si presenta in tribunale. Fino ad oggi le altre richieste di adozione del figlio del partner sono state portate avanti solo da coppie di donne. Ed è anche la prima volta che un pubblico ministero non si oppone alla sentenza del tribunale nei tempi previsti dalla legge e che questa diventa automaticamente definitiva. Giurisprudenza è fatta.