Gli americani hanno preso di mira la base di Al Shayrat da cui, secondo le loro informazioni, erano partiti gli aerei con le armi chimiche

Il presidente Usa Trump ha messo in pratica le sue minacce di attaccare la Siria dopo la strage col gas del 4 aprile scorso. Gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili Tomahawk contro una base aerea di Damasco a Shayrat, nel centro del Paese: la stessa da cui secondo fonti di intelligence sarebbero partiti i jet che martedì hanno scaricato agenti chimici sulla provincia di Idlib, fatali per oltre 70 persone tra cui almeno 30 bambini.
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Secondo il governatore di Homs, l'attacco americano ha ucciso tre soldati e due civili. Altre sette persone sono rimaste ferite. Trump, secondo quanto riferito dai suoi collaboratori, ha preso la decisione ieri pomeriggio perché 'nessun bambino dovrebbe soffrire'.
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Ha poi spiegato che 'è nel vitale interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti evitare e impedire l'uso di letali armi chimiche e ha lanciato un appello ai 'paesi civilizzati affinché si uniscano agli Usa per 'mettere fine al massacro e al bagno di sanguè in Siria.
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Durissima reazione del presidente russo Vladimir Putin all'attacco missilistico scagliato dagli Stati Uniti contro la Siria. Il leader del Cremlino si tratta di 'un atto di aggressione contro uno Stato sovrano che 'arreca un danno notevole ai rapporti russo-americani' e 'crea un ostacolo serio alla creazione di una coalizione internazionale per lottare contro il terrorismo.

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