Cultura
24 maggio, 2017

Tutti a Modena per ricordare il veggente Berselli

Sabato alle 18, nell'evento titolato Era già tutto scritto, verranno lette con appunti e contrappunti le pagine più eclatanti scritte dal celebre autore di Post italiani. Un'occasione per scoprirne, a sette anni dalla scomparsa, le tante previsioni azzeccate 

Voi non conoscete Marzia. Marzia Berselli, intendo: l'amata compagna di colui che non si sa mai come definire, perché nell'arco della sua vita - iniziata nel 1951 a Campogalliano e conclusasi a Modena nel 2010 - è stato tutto quello che chiunque altro essere munito d'intelletto superiore sognerebbe un giorno di diventare: pensatore, scrittore, giornalista a tutto campo, anche antropologo in fondo, autore e volto televisivo, scopritore seriale di talenti umani e professionali, nonché tennista, chitarrista e pianista di belle speranze non del tutto giunte a maturazione.

Leggi Porte girevoli, la rubrica di Berselli per l'Espresso

Ma qui ci siamo distraendo. Ripartiamo. Voi, stavo dicendo, non conoscete la signora Marzia Berselli, che dal giorno in cui è rimasta priva del marito Edmondo (Eddy, per tutti noi amici e colleghi) ne ha coltivato la memoria con dedizione pari allo scrupolo che lui metteva nelle sue opere. Ogni anno ha fatto sbocciare serie di incontri e spettacoli. Ogni volta che il calendario ha picchiato sul lutto dell'11 aprile, ha alimentato una giostra di parole calde e importanti spese da coloro che sono stati - e per sempre, a questo punto, saranno – devoti alla religione del bersellismo. Un culto che prevede l'intreccio categorico tra profondità e ironia, visionarietà e consapevolezza estrema di quanto tutto sul pianeta Terra sia relativo (e affascinante proprio per questo).

Da qui, da queste convinzioni tatuate addosso e dall'affetto e gratitudine che molti provano nei confronti di Edmondo Berselli (partendo dai lettori e arrivando al sottoscritto e tanti altri che accanto a Eddy hanno imparato a crescere e capire di più) nasce anche l'incontro previsto sabato alle 18 a Modena. Il titolo scelto dalla solita Marzia, che a questo punto inizia ad esservi famigliare, è “Era già tutto scritto”, e prevede che alla libreria Ubik (in via dei Tintori 22) mi confronti con il vicedirettore del “Fatto quotidiano” Stefano Feltri su un tema carico di seduzione: la capacità visionaria di Berselli. Quel suo cogliere in anticipo ciò che sarebbe successo giorni, mesi o anche anni dopo. Sempre in assenza di presunzione, sia chiaro, anzi con il sorriso costantemente guizzante in volto.

Un talento che sabato verrà sottolineato rileggendo le folgoranti pagine dei suoi saggi: uno più micidiale dell'altro, uno più ironico e profondo dell'altro. Sia che il tomo si chiamasse “Post Italiani” e fotografasse il caso clinico del pianeta Italia, sia che si trattasse di “Venerati maestri” dove si spettinavano le chiome egotiche dell'intellighenzia nostrana. Che spasso assoluto. Che gratificazione fisica e mentale, ripercorrere a posteriori le intuizioni berselliane. Perché davvero era già stato tutto scritto e metabolizzato dall'autore de “L'economia giusta” e de “Il più mancino dei tiri”.

Non resta quindi che ritrovarci a Modena e verificare di persona il fascino della cultura quando fugge dall'autoreferenzialità e dal trombonismo. Che poi era il primo dei comandamenti di Eddy, performer magico ogni settimana sulle pagine del suo e nostro “L'Espresso”.    

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