Mummie, scheletri e altre idee per turisti in cerca di emozioni forti: dalla 'star' Otzi a Bolzano alle mummie della palude del British Museum

Le mani mozzate di quasi seimila anni fa ritrovate nei pozzi di un palazzo egizio sul delta del Nilo non sono ancora a disposizione dei turisti. Come le tracce di sacrifici umani ritrovate ?di recente sui monti di Creta, a confermare la leggenda del Minotauro antropofago - che era probabilmente un’invenzione dei micenei vincitori ?ai danni dei minoici sconfitti. Non ?è ancora aperto al pubblico nemmeno il muro ricoperto di teschi venuto alla luce sotto Città del Messico: secondo alcuni studiosi i 650 crani facevano parte di una torre costruita dagli aztechi con teschi di vittime ?di sacrifici umani per terrorizzare ?i conquistadores spagnoli.

Non tutti gli orrori ritrovati negli scavi arrivano presto in un museo. Quando succede, però, il pubblico apprezza. Tanto che mummie, scheletri e altri reperti del genere provenienti da siti archeologici sono spesso i beniamini del turismo mondiale. Ecco una scelta.
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Ötzi. Un cacciatore di 5300 anni fa ucciso da una freccia e conservato perfettamente da un ghiacciaio fino ?al 1991, quando fu ritrovato da una coppia di escursionisti in gita in Val Senales. Ne nasce un grande clamore e anche un caso diplomatico (era a meno di cento metri dal confine con l’Austria…). Oggi è esposto a Bolzano, nel Museo Archeologico dell’Alto Adige, in una cella frigorifera. Gli sono stati dedicati omaggi di ogni genere, dal tatuaggio che si fece fare Brad Pitt a un asteroide, al film “Iceman” di Felix Randau, presentato all’ultimo festival di Locarno.
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Mummie nude. Nel Museo Nazionale del Cairo le mummie egizie liberate dalle bende sono riunite in una sala ?a parte, che richiede il pagamento ?di un biglietto a parte. In tutto sono ventisette, da Ramses, il più importante dei faraoni, in giù, e hanno sempre affascinato il pubblico, anche illustre: Michael Crichton le descrive nel suo “La vendetta del deserto” (Garzanti), thriller giovanile, firmato con lo pseudonimo di John Lange, che unisce il fascino della scoperta della tomba di Tutankhamon e lo spostamento dei templi di Abu Simbel.

Mummie di palude. Il British Museum conta nella sua collezione trecento mummie di antichi egizi. Ma tra i reperti più apprezzati dai visitatori c’è l’uomo di Lindow, un esempio di “mummia naturale”. Nelle paludi di torba di diversi paesi del Nordeuropa sono stati trovati, negli ultimi duecento anni, migliaia di corpi di vittime di sacrifici rituali celebrati da druidi di popolazioni diverse. I corpi sono quasi sempre perfettamente conservati: ?i lineamenti ancora riconoscibili, ?la pelle incartaperorita, i segni dei legacci e dei vari sistemi di esecuzione... La più famosa è la ragazza di Yde, conservata nel museo olandese di Drents ad Assen. Da quando uno studioso, partendo ?da una Tac, ne ha ricostruito il viso ?di sedicenne, la ragazza dai capelli rossi ritrovata nel 1897 è diventata ?la mascotte del settore.

Amanti di Valdaro. Da tre anni sono le star del Museo Archeologico di Mantova: due scheletri all’apparenza abbracciati, un uomo e una donna giovani, seppelliti insieme in una tomba di epoca neolitica (tra settemila e tremila avanti Cristo). Sono stati ritrovati a Valdaro, vicino a San Giorgio di Mantova, nel 2007, poco prima della festa di San Valentino. E sono diventati subito un caso mediatico mondiale, ispirando fumetti, gadget, ?la copertina di un disco e di recente anche un romanzo.