Al via dal 20 al 24 aprile la più antica rassegna cinematografica fondata da Giovanni Minerba e diretta da Irene Dionisio sui temi LGBTQI. Tanti i film in concorso, fuori concorso, dibattiti ed eventi speciali. La madrina della kermesse sarà Valeria Golino

Giunge alla 33° edizione il Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, la rassegna cinematografica dedicata a lesbiche, transessuali, bisessuali, trans, queer e intersessuali più antica d'Europa e terza nel mondo per importanza. Presieduto da Giovanni Minerba, che ne è fondatore insieme a Ottavio Mai, sarà diretto dalla regista Irene Dionisio; la madrina del festival sarà l'attrice Valeria Golino. Si tratta di una kermesse davvero grande e ambiziosa. Non solo quattro categorie in cui film completi e cortometraggi si sfideranno in concorso; tante anche le iniziative collaterali. Si terrà dal 20 al 24 aprile a Torino.

Da destra, Giovanni Minerba, fondatore del Lovers Film Festival, e Irene Dionisio, direttrice


Le sezioni in cui i film cercheranno di vincere un premio saranno: All the lovers, dove parteciperanno film di finzione di ogni genere, Real Lovers, dedicato ai documentari, Irregular Lovers, sezione dedicata alle innovazioni del linguaggio narrativo e visivo (e iconoclasta!) e Future Lovers per i cortometraggi. Ci saranno pellicole come God's Own Country, dove l'amore omosessuale sconfigge il razzismo, e Marikas Missio, che affronta il tema dei gay cattolici ostacolati dalla Chiesa.



Inoltre, previsti anche il Premio del pubblico, il Premio Milk per personalità attive nella difesa dei diritti LGBTQI e il Premio Stajano a una delle opere in concorso in tutte le sezioni.

Oltre alle gare, ci sarà un specifico focus sulla situazione diritti, moderato da Simone Alliva, con proiezioni di alcuni film seguite da dibattito; qui ci sarà spazio per lungometraggi come Dear Fredy che narra la storia vera di un omosessuale che creò gruppi ricreativi per bambini ed adolescenti in un campo di concentramento (per poi morire insieme a loro in una camera a gas) e come Mario, storia di due calciatori omosessuali di una squadra di calcio svizzera.

Ed ancora, un omaggio al regista Robin Campillo con visione di cinque sue opere; un focus sul cinema queer dal titolo Queer Revolution; la carte blanche di Malerba, che ha scelto cinque film in particolare tra quelli pervenuti; e la piccante rassegna Porn Lovers.

Robin Campillo, premio Gran Prix a Cannes 2017, a cui il Lovers Festival dedicherà un omaggio


Come se non bastasse, sono previsti momenti per la letteratura (Lovers Word Session), per la musica (Music Riot), la fotografia (You as Me) e spazi per famiglie con bambini (Al Cinema con Bebè).

Irene Dionisio ha tenuto a ricordare la vicenda di Marielle Franco, l'attivista LGBT brasiliana freddata con tredici colpi di pistola. “Potevano due donne, nate nelle favelas, vivere insieme? C’erano molte ragioni per restare lontane e solo una ci ha spinte avanti: l’amore. Ed è proprio questo amore - che Giovanni Minerba fondatore con Ottavio della rassegna ed ora Presidente - ha portato in sala con I film che cambiano la vita che spinge l’intera squadra a proseguire in questa avventura.”

«"I Film che cambiano la vita” credo continui ad essere il leitmotiv che ci accompagna, caparbiamente voluto non solo da chi dà tutto se stesso per giungere a questi risultati, la squadra di lavoro per esempio che si prodiga con amore, ma anche tutte le istituzioni politiche e culturali che continuano a sostenerci». Così Giovanni Malerba, fondatore della kermesse, ringrazia chi ha aiutato a mantenerlo in vita per più di un trentennio.

Quest'anno l'inizio del festival, il 20 aprile, segnerà anche l'anniversario di un tragico lutto per il mondo LGBTQI. Il 20 aprile 2017 moriva in un attacco terroristico agli Champs-Élysées di Parigi Xavier Jugelé, poliziotto francese militante nell'associazione LGBT della polizia transalpina Flag!.

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