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Cultura
maggio, 2018

Ma quale Cialis: oggi lo spam lo fanno i politici

I candidati fiutano da lontano l'elettore tipo e lo bombardano: tonnellate di parole, santini, sorrisi cordiali e cyberstalking

Esistono italiani per cui adempiere al proprio dovere (esercitare il proprio diritto) di elettori è un atto epico. A volte erotico. «Votare è meglio che fare l’amore». Esistono italiani per cui adempiere al proprio dovere (esercitare il proprio diritto) di elettori è solo una terribile scocciatura. A volte un sopruso. «Già mi rubano tutto, non mi lascio rubare anche ?il week end».

Poi, fortunatamente, esistono gli italiani normali, quelli che votano senza sentirsi leggendari, senza sentirsi pornodivi, senza sentirsi importunati, addirittura bullizzati, dalla democrazia. Quelli che infilano le schede nell’urna, restituiscono la matita e, semplicemente, escono dal seggio, più o meno rassegnati, ?più o meno convinti, più o meno preoccupati per la sopravvivenza di Enrico Mentana all’ennesima (poderosa) maratona. Andrebbero tutelati dal Wwf, gli italiani normali, e invece no: tra gente che si esalta e gente che se ne fotte, sono gli unici a somatizzare l’onda d’urto delle campagne elettorali!

I candidati li fiutano, ?li riconoscono e li bombardano: tonnellate di parole, tonnellate ?di santini (quasi sempre lombrosiani), tonnellate di sorrisi cordiali che gelano il sangue, tonnellate di cyberstalking. Da Facebook (oh, ma guarda quante richieste di amicizia!) a WhatsApp. Il Cialis è storia vecchia: oggi dello spam si occupano i politici. 

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