Il segretario al commercio Usa ha confermato l'aumento delle imposte sulle importazioni dei metalli dall'Ue, dal Messico e dal Canada. Ora il rischio di una guerra commerciale è alto
Tempo scaduto. Alla mezzanotte di Washington scatteranno
i nuovi dazi americani sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'Europa, dal Canada e dal Messico. L'ennesima mossa protezionistica voluta da Donald Trump,
annunciata dal segretario al Commercio statunitense Wilbur Ross, andrà a colpire duramente anche l'Italia, che esporta negli States prodotti per circa 40 miliardi di euro.
Sull'acciaio verrà applicata un'imposta del 25 per cento, mentre sarà del 10 per cento quella sull'alluminio. La misura, minacciata ormai da diversi mesi, era stata rimandata da Trump in cambio di alcune concessioni, quali la riduzione volontaria delle spedizioni di metallo verso gli Stati Uniti e un abbassamento delle tariffe per le importazioni dall'America. Wilbur Ross però ha confermato che
le trattative con l'Europa, seppur mai interrotte, non hanno portato ai risultati sperati, facendo dunque decadere la “moratoria”. Il resto del mondo di deve quindi allineare alle decisioni che avevano già creato tensioni tra Cina e America lo scorso marzo.
Le tariffe commerciali sono una delle più importanti
promesse fatte da Trump in campagna elettorale per cercare di proteggere l'industria americana. Eppure le stesse aziende Usa che utilizzano alluminio e acciaio si sono dette contrarie alla mossa, perché i costi per importare questi materiali aumenteranno.
L'Unione europea ha reagito immediatamente alla notizia. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha annunciato che
«verranno prese contromisure». Il rischio dunque è quello di una guerra commerciale, con i Paesi europei che alzeranno le tariffe per i prodotti americani importati nel Vecchio Continente, tra i quali l'abbigliamento, le bevande alcoliche e le motociclette, per un valore che sfiora i 3 miliardi di dollari.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito
«illegali» le tariffe e il ministro dell'Economia francese Le Maire ha detto che «dovremo rispondere». Il governo americano, però, tira dritto: «Il valore dazi europei – ha dichiarato Ross – rappresenta una piccola frazione della nostra economia da 18.000 miliardi di dollari». Le conseguenze si faranno sentire rapidamente anche in Italia: recentemente l'Istat ha stimato che l'impatto delle tariffe americane sull'economia del nostro Paese saranno equivalenti
allo 0,3 per cento del Pil.