Durante la campagna elettorale per il voto del 4 marzo, la leghista aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook le sue foto con Salvini; con l'amico e ambasciatore locale del leader, Giacinto Mariani; con il deputato Paolo Grimoldi. E, negli stessi giorni, lei con Cristello: eccoli insieme a una festa all'aperto, in discoteca e al ristorante. «I Cristello», racconta il collaboratore Antonino Belnome ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Milano, «erano i numeri uno della zona. All’epoca io ho visto portare bancalate di cocaina».
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Marta Prato, fino alle dimissioni della giunta di Seregno per le indagini sui presunti favori a un costruttore in contatto con altri boss della 'ndrangheta, ha anche rappresentato la maggioranza Lega-Forza Italia in Comune come segretaria della Consulta cultura. Proprio domenica 10 giugno si torna a votare.
«Ripubblico una delle 17 fotografie pubblicate sull'Espresso, quella che ritengo più significativa», scrive l'attivista nella lettera di replica inviata al sito locale Seregno.tv e linkata anche sulla sua pagina Facebook: «Nella foto vengono oscurati tre volti... L'ultimo sulla destra è un candidato alle prossime elezioni comunali del 10 giugno 2018, lista “Noi per Seregno”. Anche lui, come me, al fianco di “Umberto Cristello, dell'omonima famiglia ai vertici della 'ndrangheta al Nord, nella discoteca Molto Club di Carate Brianza, di cui è comproprietario l'ambasciatore di Salvini, Giacinto Mariani” (come ha scritto L'Espresso)».

«L'occasione nella quale è stata scattata la foto risale al 31 agosto 2017 durante una serata di chiusura estate», continua Marta Prato: «A tale serata presenziarono innumerevoli persone, essendo normale apertura del locale Molto di Carate Brianza. Tra le innumerevoli persone, la presenza di personaggi pubblici della realtà seregnese è da considerarsi trasversale. Così come trasversale è l'amicizia che lega me e Umberto fin dai tempi dell'adolescenza e che lega, appunto trasversalmente, Umberto a numerosi personaggi pubblici di Seregno. Tutto ciò, cioè l'amicizia, non può essere legata a qualsivoglia forza politica e/o malavita e cosche mafiose. Se tutto ciò che è stato scritto fosse un attacco personale, non capisco il male che posso avere fatto per provocare simili infamie. Altresì se fosse un attacco a fini politici, vista la vicinanza con le elezioni comunali, credo sia giusto espandere il concetto di amicizia a tutti i rappresentanti politici».
Il 23 maggio scorso il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sulla sua pagina Facebook ha pubblicato la sua foto davanti al monumento che ricorda la strage di Capaci, l'attentato nel quale furono uccisi il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro: «A 26 anni dalla strage di Capaci, un pensiero e una preghiera per i nostri Martiri», ha scritto quel giorno Salvini sopra la sua fotografia: «La mafia mi fa schifo e se avrò l’onore di andare al governo, la combatterò con ogni sforzo e con ogni mezzo».
Le misure di prevenzione contro i contatti tra pubblica amministrazione, politica e criminalità organizzata, sono di competenza del ministero dell'Interno. Ecco, ora che è al governo, se proprio vuole mantenere la promessa, il ministro Salvini può cominciare dagli amici e dai suoi rappresentanti che hanno fatto campagna elettorale per lui e lo hanno eletto in Brianza.