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Attualità
agosto, 2018

"Comunista di m...". Lo scrittore Nascimbeni aggredito con un coltello dai neofascisti

Il giornalista, vicino ai Sentinelli di Milano, racconta: «Hanno provato a colpirmi al volto. Me la sono vista brutta. Ma mi è andata tutto sommato bene. ?Ora e sempre Resistenza.»

“Sporco comunista” hanno gridato i due aggressori dopo aver ferito Enrico Nascimbeni. E' accaduto intorno alle 21 e 30 di ieri sera a Milano dove lo scrittore, giornalista e cantautore vive. Lo hanno seguito fino alla porta di casa, poi hanno tentato di colpirlo al volto con una coltellata: fortunatamente è riuscito a parare il colpo con un braccio restando ferito. Una volta sventato l'agguato si è chiuso in casa da dove, dopo essersi tranquillizzato, ha chiamato le forze dell'ordine. 

 A raccontare l'episodio di violenza è stato lui stesso, che su Facebook ha voluto rassicurare e ringraziare tutti per la solidarietà ricevuta.
"Sono tornato poco fa dalla stazione Garibaldi dei carabinieri - ha scritto nella tarda serata di ieri Nascimbeni - che ringrazio per tutto quello che hanno fatto e per il loro garbo la loro umanità e per come stanno svolgendo il loro lavoro e le indagini (uno di loro in casa mia ha riempito la ciotola di acqua fresca al mio cane, gesto in certi momenti che non si scorda)".

Uno dei due aggressori, racconta Nascimbeni l'avrebbe aggredito sulla porta di casa. "Mi ha tirato una coltellata al viso che per reazione istintiva ho parato con un braccio che ovviamente ha un taglio non grave. Non grave davvero".
Era stato bloccato da Facebook, per prese di posizione contro il razzismo e il fascismo e anche dopo essere stato sbloccato sono continuati gli attacchi violenti e offensivi contro di lui, scrive dalla pagina social l'associazione antifascista “I sentinelli di Milano”, che in queste ore sta raccontando lo stato di salute dell'uomo.
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"Se ne sono scappati via dicendomi 'sporco comunista di merda”. Mi sono chiuso in casa. Mi sono ripigliato un po' e chiamato i carabinieri (e ne sono arrivati tanti) ed è arrivata una ambulanza. Una paramedica mi ha medicato e poi sono andato con i carabinieri in caserma e ci sono rimasto fino a poco fa".
Nascimbeni ha poi ringraziato tutti quanti gli sono stati vicini immediatamente dopo l'accaduto, dall'ANPI al gruppo Sentinelle di Milano, ai quali si stanno aggiungendo molti messaggi di solidarietà sulla sua bacheca.

Non mi aspettavo una cosa del genere. Una violenza del genere contro un giornalista, uno scrittore un cantautore per le sue idee. Mi sono spaventato e parecchio. Me la sono vista brutta. Ma mi è andata tutto sommato bene. ?Ora e sempre Resistenza.”

Nascimbeni, nel 2016,  vince il premio Simon Bolivar per il suo impegno artistico e sociale: in contrasto con la dittatura dell'ex presidente Chavez e Maduro decide di non accettarlo.
Viene poi insignito del Premio "Amico del Popolo Rom" per il suo impegno attivo contro tutti i razzismi e del "Premio Internazionale Phralipe", destinato ad enti, organizzazioni o persone che esprimono disinteressatamente la loro solidarietà verso il popolo Rom. Dal novembre 2016 si occupa della comunicazione dell'Associazione laica Saman per il recupero delle tossicodipendenze, reinserimento nel tessuto sociale degli ex carcerati e tutela e sostegno delle donne che hanno subito violenze.

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