Danilo Toninelli si ostina con il "ponte vivibile": e si prende le pernacchie sui social

Il ministro delle Infrastrutture aveva dichiarato di voler ricostruire ponte Morandi a Genova in modo che le persone ci potessero "vivere, giocare, mangiare...". E dopo le polemiche, online rincara la dose. Prendendosi nuovi insulti

Danilo Toninelli non ci sta. Il ministro delle Infrastrutture non vuole ammettere di aver fatto una gaffe parlando della ricostruzione di ponte Morandi a Genova, e anzi rincara la dose peggiorando la sua situazione.

Nei giorni scorsi Toninelli aveva infatti dichiarato alle telecamere: «L'obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi, ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare...».

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Apriti cielo: sui social, e non solo, non si contavano i commenti ironici all'affermazione del ministro. Difficile infatti capire il senso di costruire un ponte "vivibile" quando si parla di un viadotto autostradale sospeso a 45 metri dal suolo e che mette in connessione due gallerie.

Toninelli tuttavia non ha voluto lasciar correre e ieri, sulla sua pagina Facebook, ha ribadito il concetto, dando degli "ignoranti" a tutti coloro che lo hanno preso in giro per la sua idea: «Si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area, trasformando magari in luoghi da vivere e da fruire anche quei ‘non luoghi’ che oggi spesso vediamo essere le aree sotto i ponti, ricettacolo per lo più di degrado».

A sostegno delle sue teorie Toninelli mette la foto del ponte di Galata a Istanbul e il render di un ponte immaginato a Stoccolma.



Come giustamente notato dai tanti commentatori sotto il post però, Toninelli sembra non aver ancora afferrato qualche dettaglio di non poco conto: l'esempio turco da lui citato è quello di un ponte urbano in mezzo al centro storico della capitale, lungo appena 500 metri e quasi sul livello del canale che supera.

L'ex ponte Morandi è invece un viadotto autostradale che mette in collegamento due gallerie, alto oltre 45 metri e fatto per passare sopra una zona industriale non particolarmente invitante da un punto di vista paesaggistico.

«Per cortesia, la smetta di dire fandonie. Sa di cosa sta parlando? Conosce Genova? Conosce la zona di campi? Io ci vivo e ci lavoro lì sotto. Un ponte multilivello per collegare due colline su un alveo soggetto ad alluvioni? Basta stronzate, servono fatti concreti e razionali», scrive un commentatore. «Il Ponte Galata di Istanbul collega la città vecchia con la nuova e non è un ponte autostradale. Noi genovesi vogliamo un ponte autostradale, punto. Il Luna Park non ci interessa. Quindi di che cosa stiamo parlando?».

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