Esce "Italia Express", l'ebook che raccoglie sei reportage di Emanuele Coen. La città partenopea, quella sabauda, e poi Roma, Milano, Bologna, Palermo. Dal centro alla periferia, tra tesori nascosti e incontri con i protagonisti della scena culturale

“Ci sono città che parlano, città che ridono, città che soffrono, città degli uomini e città di pietra, città che accolgono e città che respingono: a “Saper vedere la città”, come si intitolava un sorprendente saggio di Bruno Zevi, uscito nel 1960 e dedicato a Ferrara, prima città moderna d’Europa, a leggere lo spazio urbano, dalle piazze alle strade, dal centro alle periferie, ma soprattutto a decodificare svolte, angoli, intersezioni, ogni città è una babele di linguaggi in attesa solo di essere interpretata.
 
Di quegli spazi, in costruzione o incompleti da sempre, emblemi di antiche identità o di fermenti nuovi, e indizi preziosi da cui sbirciare le novità, è andato alla ricerca Emanuele Coen, nel suo viaggio per la penisola in sei tappe: a Napoli, Milano, Roma, Palermo, Bologna, Torino. Piccole patrie che costellano l’Italia, anzi l’Italia Express, scandagliate sul fil rouge della cultura.

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Città di uomini, prima di tutto: quelli che promuovono su scala internazionale la Napollywood, l’industria delle serie tv e dei film al cinema sullo sfondo del capoluogo partenopeo. O quelli che guidano il risveglio di Palermo, nell’anno delle celebrazioni da Capitale della cultura.

?Città che sovrascrivono il proprio Dna, come quella Torino ex culla dell’industria automobilistica e terra d’approdo dei meridionali, oggi fucina di creatività immateriale e destinazione di nuovi migranti - protagonisti, tra l’altro, della scena rap. Capoluoghi che dai propri miti non si discostano: anzi li celebrano, tra memoria e autocompiacimento, come fa Bologna. O luoghi raccontati nei loro chiaroscuri: vedi alla voce Milano, la città più internazionale d’Italia, e quella dove si vive meglio, guidati da flaneur d’eccezione: gli scrittori Alessandro Robecchi, Gianni Biondillo, Gabriella Kuruvilla, Marco Philopat, Piero Colaprico. E c’è la città delle città, la Capitale sopraffatta dall’incuria e dai suoi quotidiani problemi di gestione: la Grande Bruttezza diventa invece un’esplosione di creatività che genera una nuova estetica e nuovi immaginari.

A patto di “saper vedere”, appunto: quei quartieri e quegli spazi che Emanuele Coen perlustra, e rende protagonisti del suo racconto: come il Maam, museo dell’altro e dell’altrove, provocatorio tesoro, semisconosciuto, di importanti opere d’arte.
 
Immagini di locali, musei, teatri, vicoli, palazzi mozzafiato. E profumi, sapori, facce, storie: c’è tutto questo nel reportage a puntate che L’Espresso riunisce ora in questo ebook. L’urbanistica non serve più a capire le città, a coglierne il loro quotidiano rimodellarsi, ribadiscono ormai quasi all’unisono antropologi e studiosi di pianificazione. Serve una scienza delle città più dinamica, in grado di cogliere complessità e vita vera. Lo sguardo di chi racconta il presente - il giornalista - ne è il migliore alleato.
 

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