"Là dove giace il cuore", il concerto della memoria per tutti gli esuli

Un grande evento ideato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese. Per gli ebrei, gli armeni, gli africani deportati, gli yazidi, i profughi respinti alle frontiere. Sul palco la cantante Cristina Zavalloni, gli attori Kustermann e Haber, tanti altri artisti. Giovedì 23 gennaio all'Auditorium Parco della Musica, a Roma

Un concerto dedicato a tutti gli esuli di ieri e di oggi. Gli ebrei askenaziti e sefarditi, gli armeni, gli africani deportati come schiavi, gli italiani e gli irlandesi che si imbarcavano a cercare fortuna in continenti lontani, i profughi, gli yazidi, i sudamericani respinti alla frontiera e separati dai loro figli, i migranti ai quali viene negato l’approdo.

È questo lo spirito che anima il settimo Concerto della Memoria, “Là dove giace il cuore. Note e parole d’esilio”, ideato da Viviana Kasam in coproduzione con Marilena Citelli Francese, giovedì 23 gennaio (ore 20,30, ingresso gratuito) all’Auditorium Parco della Musica, a Roma. «Nella mia visione, quello che conta è che la condizione di esiliato è simile per tutti», dice Kasam, che ha raccolto canzoni e testi con la collaborazione dello scrittore Edmund De Waal, letti da Manuela Kustermann e Alessandro Haber.

Parole di autori e poeti di diversi Paesi: Dante, Foscolo, Neruda, Nabokov, Jabès, Hanna Arendt, Miriam Makeba, il poeta armeno Yeghishe Charents. Aprirà il concerto con “Va pensiero” il Coro delle voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; protagonista dell’evento è la cantante Cristina Zavalloni. Tra gli ospiti Raiz e, dall’Armenia, Gevorg Dabaghyan, uno dei massimi suonatori di duduk, strumento nazionale armeno, che farà rivivere la voce del genocidio del suo popolo. Da Toronto l’Arc Ensemble (Artists of The Royal Conservatory), specializzato nella ricerca e nel recupero delle opere di compositori ebrei scappati dalla Germania nazista. 

Per il Concerto della Memoria l’ARC Ensemble eseguirà brani sinfonici di Walter Kaufman e Julius Chajese di Michael Csanyi Wills “The last letter", una canzone composta sul testo della lettera-testamento che sua nonna scrisse per incoraggiare figli e nipoti a lasciare l’Ungheria. Canti sefarditi, afroamericani, armeni, italiani  rievocheranno la condizione dello sradicamento, della nostalgia, della speranza, sentimenti comuni a tutti gli esiliati.

Ad arricchire il programma è anche la partecipazione della giovane contralto Nathalie Coppola - cantante italiana di origine haitiane, che canterà "Homeland" di Miriam Makeba con il coro delle Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia – e quella di Daniela Ayala e Pasquale Di Simone.

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