Mondo
dicembre, 2020

Negazionismo, sparate da macho e zero mascherine: il Covid-19 secondo Jair Bolsonaro

Il presidente brasiliano usa i suoi canali social per sminuire l'impatto che la pandemia sta avendo sul suo Paese. E, nonostante gli oltre 170mila morti già registrati, i sondaggi ne vedono aumentare il consenso

«Sono sopravvissuto a una pugnalata alla pancia, non sarà di certo una tosse da quattro soldi a fermarmi». Quanto diceva a marzo il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è la sintesi più accurata della sua comunicazione. Una propaganda fatta di negazionismo e sottovalutazione del problema Covid, e a cui nel tempo ha aggiunto anche dichiarazioni infarcite di machismo e sessismo con l'unico obiettivo di minimizzare la diffusione della pandemia.

La retorica senza filtri dell’ex militare si diffonde dai suoi canali social, attraverso cui condivide video e parole che propongono l’immagine di un Brasile forte nella tempesta pandemica. Bolsonaro ha scelto "di prendere di petto il problema", ignorando chi fin da subito lo ha accusato di promuovere comportamenti pericolosi. Già all’indomani della diffusione dell’epidemia, il Guardian infatti intercettava le sue dichiarazioni sottolineando come fosse un "danger to brazilians".

Gli attacchi subiti dalle testate internazionali non hanno impedito al presidente di trattare il virus come "una semplice influenza" per la quale il Brasile "non può fermarsi". I numeri però dicono tutt'altro: il paese carioca ha superato la soglia di 6 milioni di contagiati, con un numero di morti in continuo incremento e oggi sopra la soglia dei 170mila. Nonostante questo, la popolarità di Bolsonaro ne è uscita persino rafforzata in patria: secondo un sondaggio Datafolha, Bolsonaro ad agosto raccoglieva un 37% nelle preferenze, 5 punti percentuali in più rispetto al 32% attestato a maggio. Tuttavia, i dati riportati a ottobre dal sondaggio commissionato dalla Confederazione nazionale dei trasporti e condotto dalla società di consulenza Mda, hanno dimostrato una crescita esponenziale nelle preferenze: l’indice di gradimento di Bolsonaro è volato al 52%. E sui social il presidente gode di numeri di follower più alti degli altri politici brasiliani: più di 10 milioni su Facebook e 17 milioni su Instagram.

«Quella di Bolsonaro è una comunicazione molto personalista che radicalizza la questione della pandemia, trattata come un problema economico e politico e non come un problema di salute globale» spiega Liziane Soares Guazina, docente di comunicazione politica all’Università di Brasilia: «Bolsonaro ha utilizzato fin da subito toni forti sul suo profilo social , perché guidato da populisti di destra che hanno deciso di indirizzare la comunicazione politica sui social media allo scopo di minimizzare i rischi del Covid 19». I commenti ai post di Bolsonaro rispondono al grido comune di "Força Presidente!" e riuniscono il consenso popolare attorno alla «immagine dell’uomo forte che affronta l’emergenza sanitaria senza paura e senza confrontarsi con altri».

Accadeva così anche lo scorso 13 luglio, quando a seguito di una conferenza stampa al palazzo dell’Alvorada, veniva pubblicato sulle pagine del presidente brasiliano un video in cui lo stesso confermava di essere positivo al Covid-19. Il filmato lo immortalava mentre si toglieva la mascherina, sbandierandola poi agli occhi dei giornalisti. «Sto bene!» aggiunse Bolsonaro in quell’occasione, sminuendo l’importanza della mascherina come strumento di prevenzione dal virus.

Anche in questo caso, le reazioni popolari in seguito al gesto consumato davanti alla residenza ufficiale della presidenza brasiliana, si sono confermate positive: inviti a non mollare, a continuare a essere un "Presidente con il polso fermo" dotato di una forza "che gli viene dal Signore".

L’esibizionismo mediatico dell’ex candidato del Partito Social-Liberale ha portato più volte le testate internazionali a definirlo il Trump Brasiliano. E infatti le similitudini tra i due sono molte: alla campagna di minimizzazione promossa da Trump contro la mascherina, si sovrappongono in modo del tutto simmetrico le apparizioni di Bolsonaro sui social in cui si mostra in pubblico senza indossarla. «Si può dire che sia Bolsonaro a emulare Trump, che è il suo modello di azione ideologica: ha voluto avvicinarsi al modello politico di Trump, ma in situazioni economiche e culturali differenti» afferma Guazina.

Nella comunicazione di Bolsonaro, il disegno stereotipato di un leader forte - a tal punto da ignorare la pandemia - si traduce anche in dichiarazioni intrise di machismo. Attraverso condotte apertamente sessiste, Bolsonaro «intende ridurre il dibattito pubblico sulla pandemia e nello stesso tempo le posizioni contrarie e favorevoli nei suoi confronti».

Qualche settimana fa, durante una riunione con una delegazione di imprenditori per il rilancio del turismo, ha rilanciato: «Basta essere il paese delle femminucce, il virus va preso di petto». La dichiarazione, diventata subito virale, non lascia spazio a dubbi sull’atteggiamento sessista del politico: "maricas", che sta per "femminuccia", in Brasile è un termine utilizzato con accezioni dispregiative e offensive nei confronti degli omosessuali. Tuttavia, anche in questa occasione, Bolsonaro si è mostrato impermeabile alle critiche e sempre più convinto che ignorare la pandemia sia la strada più giusta da seguire.

Alla deriva machista si aggiunge poi quella fatalista: «Tanto moriremo tutti», disse Bolsonaro davanti alla delegazione di imprenditori. Un ulteriore tentativo di minimizzazione, rinforzato dalla precedente diretta Facebook del 26 marzo in cui affermò che «I brasiliani non si ammalano, possono saltare e tuffarsi nelle fognature, hanno gli anticorpi per resistere al virus». E c'è poi l'aspetto religioso: il 19 Settembre, Bolsonaro annuncia con un "Dio vi benedica tutti" la pubblicazione di un video su Facebook, che lo ritrae davanti a una folla compatta di sostenitori con i quali si scambia strette di mano in segno di vicinanza. «Bolsonaro esplora i paradossi della cultura brasiliana. Quanto ha dichiarato sono parole di un militare e riflettono gli usi particolari della religione e della cultura brasiliana» conclude Guazina.

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