Politica
22 settembre, 2020

Il partito di Diego Fusaro è un turboflop alle regionali: il "regime del Covid" non paga

«Valori di destra e idee di sinistra», sovranismo,  denuncia del «pensiero unico» e un sito web che non funziona. Vox Italia riesce a presentare il proprio candidato solo nelle Marche, raccogliendo lo 0,5%. E a Bolzano, per le comunali, va anche peggio

«Valori di destra e idee di sinistra», perché il «pensiero unico politicamente corretto ha valori di sinistra e idee di destra», e bisogna pur combatterlo. Poi le idee post-dicotomiche del filosofo Costanzo Preve, ovviamente il sovranismo, infine il «contrasto del regime del Covid». Nelle intenzioni di Diego Fusaro, Vox Italia – il partito che ha fondato lo scorso 14 settembre, insieme all'avvocato Francesco Maria Toscano – avrebbe il «coraggio di muoversi controcorrente», facendo guerra all'Europa per «l'Interesse Nazionale». In realtà, al di là di un sito con una pagina “eventi” non funzionante e un fondo con vignette del controverso fumettista ex grillino Marione, per ora sta raccogliendo giusto le briciole.

Le amministrative del 20 e 21 settembre, che ne hanno rappresentato il battesimo elettorale, si sono infatti risolte in un flop. Alle regionali, il loro nome non è stato presentato in Toscana, Liguria, Campania, Veneto, Puglia e Valle d'Aosta, candidandosi solo nelle Marche dove ha raccolto 2954 voti, che valgono lo 0,5% totale e il terzultimo posto in graduatoria. Appena un decimo in più del Movimento 3V (0,4%), in cui le “tre v” stanno per “Vaccini vogliamo verità”. Ma forse, rispetto a quella dei no-vax, ha pesato soprattutto la concorrenza ideologica dei sovranisti di Riconquistare l'Italia (0,1%).

Per il resto, la figura che Vox aveva scelto per succedere a Luca Ceriscioli nella regione era quello di Sabrina Paola Banzato, una sociologa di 56 anni «amica di tutti» e «schiava di nessuno», che sul proprio sito sventola un berlusconiano «le Marche sono la regione che amo e dove ho scelto di vivere e lavorare». Sotto, lo slogan: “Liberi di scegliere, di agire, di decidere”. Per Fusaro, bisognava votarla perché avrebbe portato alle Marche «una visione del mondo e una carica culturale per far ripartire l'Italia». Non è andata.

Stesso esito anche nei pochi comuni in cui ha concorso all'elezione del sindaco. Su tutti, Bolzano, dove al momento la lista a favore della loro Cristina Barchetti è ferma allo 0,30%, sotto a Pensionati per Bolzano (0,35%).

«Poco importa se a destra diranno che siamo comunisti e a sinistra che siamo fascisti», aveva puntualizzato Fusaro al momento di fondare il partito, perché se «il vecchio sta morendo» allora il «nuovo fatica a nascere». Ecco: Vox Italia non fa eccezione.

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