Opinioni
marzo, 2021

Letizia Moratti inaugura l’ospedale San Manager

È il nuovo gioiello della Sanità lombarda. Tutte le suore indosserano il tailleur e gli autisti delle ambulanze saranno laureati alla Bocconi

La sanità lombarda si interroga sulle proprie difficoltà con le vaccinazioni. E ripercorre la propria storia, del tutto peculiare rispetto alle altre regioni italiane. A partire dall’etimologia: sanità, in Lombardia, viene da “san”, in omaggio a San Raffaele, San Gabriele, San Giuseppe e un altro centinaio di santi cui sono intitolati gli ospedali lombardi, in omaggio alla lunga tradizione cattolica. Manca all’appello solo San Daniele, per evitare possibili ritorsioni legali da parte dei produttori dell’omonimo prosciutto.
 

Tradizione Secondo Formigoni, la presenza cattolica nella medicina lombarda risale a Sant’Ambrogio. Secondo la magistratura, risale a Formigoni. È una controversia storica di difficile soluzione. Certo, l’assenza di un policlinico Pietro Verri e di una clinica Carlo Cattaneo suggerisce di retrodatare almeno alla Controriforma la forte egemonia cattolica. Dapprima attraverso la presenza delle suore, poi dei primari, che nei piani di Comunione e Liberazione dovevano essere di nomina vescovile. In seguito all’opposizione dell’Ordine dei Medici, che alla nomina vescovile ha sempre preferito la nomina baronale, Cl ha dovuto poi ripiegare sulla nomina del personale amministrativo, di sua competenza diretta da mezzo secolo.

I problemi È un sistema sanitario pieno di eccellenze, ma in grave difficoltà se si tratta di praticare una puntura. L’esempio più clamoroso è quello del prestigioso nosocomio San Faustino: nello stesso giorno in cui si inaugurava il costosissimo impianto di termocoagulazione betatronica, uno dei due esistenti al mondo (l’altro è a casa di Bill Gates), non si trovava in tutto l’ospedale la scatola dei cerotti. L’assessore Moratti imputa l’episodio alla mancanza di cultura manageriale. «Ci vuole un manager regionale per i cerotti, uno per le garze, uno per le aspirine, e tutto sarà risolto». Secondo indiscrezioni, Moratti intende lasciare il segno del suo operato con un nuovo ospedale, sintesi perfetta delle antiche radici cristiane e della nuova cultura aziendale: è l’ospedale San Manager, che tutto il mondo già ci invidia perché anche le suore avranno il tailleur e gli autisti delle ambulanze saranno laureati alla Bocconi.

La medicina di base E i medici di base? Le ultime notizie, in Lombardia, risalgono a qualche anno fa, quando uno di loro, rimasto imprigionato in un ambulatorio a pianterreno, venne liberato grazie all’intervento di un passante. Se ne occuparono i giornali con articoli di colore sui lavori che non ci sono più, l’arrotino, l’impagliatore di sedie, il medico di base: antichi mestieri che la modernità lombarda ha travolto, puntando ogni risorsa su megastrutture e terapie d’avanguardia. Con qualche paradosso, come il nuovissimo cardiologico San Gino, primo ospedale al mondo in grado di effettuare interventi a cuore aperto anche a domicilio, grazie all’uso del drone. Ma non ha ancora potuto essere inaugurato perché la app incaricata di convocare il personale non ha funzionato.

Priorità Ora la priorità è vaccinare i cittadini. Ci vogliono: una sedia. Una siringa. Una dose di vaccino. Una persona che fa la puntura. Una persona che si fa fare la puntura. Secondo uno studio di Contemporary Agency, una delle agenzie di consulenza da cui si serve la Regione Lombardia, «si tratta di ben cinque criticità: la sedia, la siringa, il vaccino, il vaccinando, il vaccinatore. E cinque criticità che si incrociano non sono uno scherzo». Si sta pensando di ricorrere a una figura professionale molto complessa, la suora che fa le punture, individuata da un algoritmo messo a punto da uno staff di ricercatori. Altri elementi utili al rilancio della campagna vaccinale potrebbero essere: l’alpino che accompagna l’anziano alla sua sedia; l’infermiera che gli chiede «come si chiama?» e lo scrive su un foglietto; il medico che controlla che nessuno faccia cadere i flaconi per terra e che nessuno svenga; infine, l’alpino che riaccompagna all’uscita il vaccinato. Secondo uno studio di Lombard Medical, altra agenzia regionale istituita da Maroni, l’alpino cha accompagna il vaccinando alla sedia e l’alpino che lo riaccompagna all’uscita potrebbero anche essere la stessa persona.

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