È vero, c’è stato il lockdown, il coprifuoco, la solitudine. Ma, come si dice, c’è un limite, persino per la tempesta ormonale. Si dà il caso che sia cominciato l’ennesimo noiosissimo reality sull’ennesima isola, che chissà mai perché sembra essere l’unico luogo al momento degno di nota, televisivamente parlando.
Così dopo quella dei Famosi e giusto un attimo prima di quella delle Tentazioni è iniziata al grido criptico di “occhi aperti e cuori in mano”, quella dell’amore. Una specie di programma quotidiano (Discovery + e Real Time) dove, raschiando il barile del genere, ci si dovrebbe conoscere e accoppiare nel giro di un battito di ciglia. In realtà “Love Island” è un insieme perverso di complicazioni affettive da copione. In sintesi, manipoli di maschi e femmine, tra cui molti personal trainer, moltissimi appassionati di fitness e parecchi che invece si dedicano alla cura del corpo, sono rinchiusi in una villa da cui il mare si intravede a malapena, si scelgono vicendevolmente in base alla quantità di addominali o perizomi, si accoppiano nominalmente e appena pare che la cosa funzioni arriva chicchessia ad alzare la manina per rimescolare le carte. Non solo. Entrano nuovi concorrenti, scelgono a loro volta, scompaginano le intese, ne creano di nuove, sino a che subentra il pubblico, che votando crea a sua volta nuovi ménage.
Praticamente una sorta di quadriglia dell’amore dove lo stress regna sovrano.
In Inghilterra, dice, il format funziona da sempre ed è ormai un cult tra le nuove generazioni. Per la versione nostrana, un sottilissimo brivido corre sotto pelle all’idea che i concorrenti in gara siano una rappresentanza del mondo reale, visto che al loro confronto Giulia De Lellis svetta come una gigantessa della conduzione e le conversazioni che aleggiano lasciano un po’ interdetti: «Mi piacciono anche tutte le tue ideologie, come il pugilato e quant’altro», o ancora «Capito hai fatto quel passo lì e io bum mi sono girato un attimo e ho detto ok, ho detto ok capito? E tanta roba, in effetti tanta roba, gesti mica gesti, cose».
Ora, è vero che l’ostinazione a cercare l’amore in tv sembra non avere cedimenti, e si gironzola tra crociere, primi appuntamenti, troni, matrimoni a prima vista e convivenze improvvise dentro la tv pur di avere uno straccio di relazione. Ed è vero anche che il pubblico ormai si adegua e guarda quasi tutto per amor di trash. Ma a volte bisognerebbe ammettere che resta ben poco altro da dire sul tema, andare oltre il reality e tornare a essere realisti: vuoi baciare qualcuno? Molla quel telecomando e vai fuori a cercartelo.