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L'outfit di Putin
“Non andrò a sentire Zelensky in Parlamento, non ha nulla da dirmi, la sua posizione è rispettabilissima, ma di parte”. Non teme che Putin possa allargarsi in altri Paesi? “Ma che gliene frega a Putin del resto d’Europa? L’ha visto che va in giro col giubbotto da 12 mila euro?”
(Emanuele Dessì, eletto con l’M5s, ora senatore comunista, intervistato da Repubblica, 22 marzo)
I ristoranti russi? Sempre pieni
“Io filo-Putin? Sono identitario, andrò in Donbass”. Il deputato leghista Vito Comencini si trova a San Pietroburgo, la città della moglie, Natalia: “La popolazione moscovita terrorizzata? Qui i ristoranti sono pieni, i negozi pure. Una signora, per sdrammatizzare, mi ha detto: 'Vuol dire che per un po’ mangeremo patate e cavolfiori'…”
(La Repubblica, 15 marzo)
“Quando sento parlare di armi non sono mai felice”
Armi all’Ucraina, Salvini si scopre 'pacifista', ma il passato lo smentisce: dalle foto tra i fucili alle leggi per agevolarne l’acquisto.
(Il Riformista, 22 marzo)
Ok
“Oggi ho lasciato il Messaggero. Mi scuso con tutti coloro che avevano sottoscritto un abbonamento soltanto per leggere i miei articoli”
(Il docente Alessandro Orsini – protagonista delle ultime puntate di Piazzapulita – su Facebook, 16 marzo. Ora collabora con il Fatto Quotidiano)
Meno male che Putin c'è
L'ultimo delirio della senatrice Bianca Laura Granato: “Putin sta combattendo una battaglia per tutti noi”, “il bersaglio del presidente russo è l'agenda globalista, che è stata imposta anche a noi”. A Vladimir “dico: uniamo le forze”. “Criminale di guerra? Biden pensi ai suoi di crimini, come l'imposizione dell'obbligo vaccinale”. Così su Telegram la parlamentare del Gruppo misto, ex M5s.
(Il Foglio, 21 marzo)
Faq Vladimir
Davide Serritella, onorevole pentastellato, “Spartacus” per gli amici: “Se alla Camera intervenisse anche Vladimir Putin potremmo incalzarlo, è una proposta di buon senso”. Questa è l’ultima delle posizioni assunte da alcuni statisti che il Movimento 5 stelle ha prelevato dall’anonimato e fatto schizzare alle effimere cronache politiche traghettandoli in Parlamento.
(HuffPost / La Repubblica, 21 marzo)
Mi si nota di più
“Zelensky? Sono orientato a non esserci, si dà visibilità solo a una parte. Anche Putin in aula? Chi lo chiede fa bene!”
(Matteo Dall’Osso, ex 5 Stelle ora in Forza Italia, La Repubblica, 21 marzo)
Né
“Alla Camera né Zelensky, né Putin”
(Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, ex M5s, 21 marzo)
La controparte
“Non invitiamo solo il presidente ucraino Zelensky, sentiamo anche la controparte Vladimir Putin”
(Nicola Grimaldi, deputato M5S, 18 marzo)
“Un reality show”, aggiunge
Pino Cabras di Alternativa, a Radio Anch'io: “Zelensky alla Camera spettacolo teatrale, non può dettare l'agenda”
(Adnkronos, 22 marzo)
Ops
“A chi mi dà del putiniano, io rispondo che è una testa di c...”. Se andrò a sentire il leader ucraino? “C'era da mandare una mail di conferma o una cosa simile, mi sa che mi sono scordato...”
(Michele Giarrusso, senatore ex grillino ora in ItalExit, Corriere, 22 marzo)
Il senatore Simone Pillon gestiva una fondazione finanziata coi milioni russi. E “salta” il discorso di Zelensky
Il parlamentare della Lega non sarà presente al collegamento del presidente ucraino con la Camera e critica gli aiuti militari a Kiev. Dal 2015 ha presieduto una fondazione della destra cattolica che nel triennio precedente aveva incassato 2,4 milioni da società legate a Mosca e al regime azero.
(L’Espresso, 22 marzo)
Passerelle
“Mi chiedo che senso abbia ospitare presso la Camera dei Deputati un collegamento in videoconferenza con il presidente Zelensky, il quale approfitterà di questa tribuna per fare un discorso di guerra, per chiedere all’Italia armi, mezzi, soldati, e dulcis in fundo per rilanciare la proposta della no-fly zone (niente di tutto questo è accaduto, ndr), che significherebbe di fatto doversi preparare alla terza guerra mondiale”. Sarebbe “un comizio in piena regola”, “una passerella”, “un teatrino”
(Il deputato di Alternativa Francesco Forciniti su Facebook, 21 marzo)
Attacco nucleare? Ci pensa Zaia
“Eviterei di creare allarmismi sul fronte delle pasticche di iodio”, “penso sia ragionevole dare ad ogni cittadino due pastiglie, uno se le tiene lì sul comodino, in caso se le prende e finisce lì, come negli altri paesi. Se poi la bomba ti casca in testa, allora s’é n’altra roba. Ma un paese civile lo può fare di default, preparando i propri cittadini: guardate, in caso di… bisogna mettersi a terra col viso in giù; le mani sotto la pancia e non tenere le mani fuori; poi ci saranno ondate, folate di vento, non alzarsi alla prima ma ce ne saranno altre a seguire; oppure state 5 giorni in casa con l’acqua delle bottiglie, vi mettete nel rifugio i 2 litri al giorno e tutta roba in scatola… tutto qua”
(Da una conferenza stampa del governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, rilanciata da Propaganda Live, 7 marzo)
Ce lo chiede il Dibba
“Da settimane chiedo che Angela Merkel venga incaricata di negoziare con Putin”
(Alessandro Di Battista a La Verità, 14 marzo)
Pronto, Vladi?
“Una fonte autorevole mi ha detto che Berlusconi avrebbe chiamato Putin tre volte, ma è stato sempre sempre rimbalzato”
(Giuseppe Cruciani a La Zanzara, Radio 24, 21 marzo)
Nel frattempo... “Il Cav. e il (finto) matrimonio con Marta Fascina”
Silvio Berlusconi e Marta Fascina hanno coronato il loro sogno d’amore. Con una cerimonia che assomiglia molto a un matrimonio, ma che non era un matrimonio. Dicono che tra i due ci sia una sorta di contratto, stipulato davanti a un notaio. Ma all’anagrafe non risultano marito e moglie. Questo per la dura opposizione dei figli del Cavaliere. Che ha deciso, comunque, di festeggiare l’amore per la sua giovanissima fidanzata.
(Oggi, 21 marzo)
Un altro “dono del Signore”
Il Cavaliere torna a cantare, a interpretare gli chansonnier francesi come ai tempi in cui si esibiva sulle navi. Al pianoforte, di nuovo, c’è Confalonieri. Spuntano i cofanetti, e per gli invitati orologi Tissot, cravatte e foulard. Resterà il non-matrimonio più fastoso della storia. La sposa è contenta, lo sposo la definisce “dono di Dio”.
(La Repubblica, 20 marzo)
Apicella non poteva
“Solo tre fra gli invitati eravamo fuori dall'ambito familiare: Matteo Salvini, Gigi D'Alessio e io (Sgarbi, ndr). Siamo tutti e tre amici potenziati. Nel corso della festa Silvio si è alzato e ha elogiato il cantante napoletano 'per la sua bontà'. E sapete perché? Il Cavaliere ha raccontato davanti a tutti di averlo chiamato all'ultimo momento, praticamente il giorno prima, perché non aveva trovato la disponibilità di Apicella. E D'Alessio si è subito mobilitato”. Aneddoti? “Poco prima dell'arrivo del pacchero alla Vittorio, Berlusconi si alza e annuncia che ci verrà consegnato un grembiule bianco per impedire di sporcarci. Silvio girava per i tavoli, poi ha detto: 'Questa è la mia sposa, questa è la donna che amo, è una fortuna insperata avere lei al mio fianco'”
(L'onorevole Vittorio Sgarbi al Corriere, 21 marzo)
Gli auguri di D'Alema
“Faccio gli auguri a Berlusconi”. Ma il matrimonio era finto. “Gli faccio dei finti auguri”
(L'ex premier Massimo D’Alema su Radio Capital, come riportato da Selvaggia Lucarelli, 21 marzo)
L'attestato di stima pubblico durante il non-matrimonio
Silvio Berlusconi ha definito Matteo Salvini “il politico più coerente, il più trasparente e affidabile”.
(Il Giornale, 21 marzo)
L'amico Vittorio, l'altro
“Ho l’impressione che Berlusconi sia fuori di Meloni”
(Vittorio Feltri, direttore di Libero e consigliere Fdi, su Twitter, 22 marzo)
Il maggiordomo di Arcore
“Il Bunga Bunga è la saletta dove, dopo pranzi e cene, ci si ritrova, è una specie di discoteca dove c'era musica”
(Giuseppe Brumana, testimone nel processo Ruby ter in corso a Milano, chiamato in aula da una delle difese, RepTv, 16 marzo)
Sottosegretari all'Interno
Gaffe social di Carlo Sibilia: “17 marzo, auguri alla Repubblica”, che però si festeggia il 2 giugno. Il sottosegretario M5s all’Interno ha confuso la data della proclamazione dell’Unità d’Italia, nel 1861, con la data della nascita della Repubblica italiana nel 1946. Pioggia di critiche su Twitter. La replica: “Non ho scritto che oggi è la festa della Repubblica”
(Corriere.it, 18 marzo)
Intanto nel Pd
“Un anno fa cominciavo una nuova avventura. Con una discreta dose di #incoscienza. Non ho idea di come andrà a finire ma per ora devo solo dire un enorme #grazie a chi mi ha finora sostenuto e accompagnato in questo viaggio”
(Enrico Letta, segretario dem, su Twitter, 14 marzo)
Fa riflettere
“Io penso che chi sostiene che l'Italia non aveva le forze di opporsi ai nazisti dice il falso, la Bulgaria lo fece, si poteva fare e non si è fatto”
(La leader di Fdi Giorgia Meloni prende le distanze dalle pagine più buie del Ventennio, durante la presentazione del libro di Virman Cusenza, 17 marzo)
B-movie
Selvaggia Lucarelli contro Massimo Giletti: “Collegamento registrato dall’Ucraina, ma non lo ha detto. La cosa più inquietante è che vedi Giletti a Odessa che dovrebbe raccontare la guerra e improvvisamente sembra tutto il set di un film di serie B”. Lui replica: “Meglio quando alzi le palette a Ballando”
(Fatto Quotidiano Magazine, 21 marzo)
Il meme di Fusaro
Draghi a Putin: lascia in pace il popolo ucraino, dittatore! Non puoi calpestare diritti e democrazia!
Risponde Putin: parlo col banchiere non eletto a capo dell’unico paese con un pass fascista?
(Il filosofo Diego Fusaro sui social, 19 marzo)
Ricette
“Volete far cessare veramente la guerra? Non fornite armi ad un belligerante. Organizzate a Roma una conferenza di Pace presieduta dal Papa e da Kirill. Riconoscete l’indipendenza del Dombass e il diritto dell’Ucraina a esistere, come Stato neutrale fuori dalla NATO. E pace sarà”
(Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, su Twitter, 13 marzo)
Ricette/ 2
“Fermare la guerra si può. Per il Donbass serve un accordo sul modello di quello per il Trentino Alto Adige, che garantisca autonomia e libertà. L’Europa prenda una iniziativa diplomatica, non lasciamo la responsabilità del dialogo solo a Turchia o Cina. #StopWar”
(Matteo Renzi, leader Iv, su Twitter, 8 marzo)
Lepore vs. Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini, sui social: “Accogliere chi scappa davvero dalla guerra è un dovere morale, porte e cuori aperti a donne e bimbi dall’Ucraina. Ma far sbarcare decine di migliaia di clandestini, che spesso piuttosto la guerra ce la portano in Italia, è indegno, per un Paese e per un ministro”. Ed il sindaco dem di Bologna Matteo Lepore: “Vergognati! Mi chiedo come tu possa guardarti allo specchio senza provare vergogna per quello che dici”
(Twitter, 18 marzo)
Papà Craxi
“Bettino avrebbe capito le intenzioni di Putin”
(Stefania Craxi intervistata da Libero, 16 marzo)
Uk
“Da non credere: Boris Johnson ha appena paragonato la resistenza degli ucraini contro l’invasione al coraggio degli inglesi che hanno votato per la Brexit”
(@alanfriedmanit, Twitter, 19. Marzo)
Il portavoce di Putin
“L'obiettivo è liberarsi del potenziale militare dell’Ucraina. Per questo noi colpiamo solo obiettivi militari, e non civili. L’esercito russo non colpisce i civili”
(Dmitrij Peskov alla Cnn, 22 marzo)
“Voglio andare da Putin a farlo ragionare”
“Bisogna trovare il modo per fare ragionare Putin: vorrei riuscire a convincere i miei colleghi, a cui scriverò una lettera, a formare una delegazione con l'obiettivo di riuscire a parlare direttamente con il leader russo, per fargli capire che ha sbagliato”. No, “a Renzi non l'ho ancora detto, magari se glielo dico mi dà una mano”
(Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva, su Rai Radio 1, 16 marzo)
Non manca più nessuno
“Sì, Domenico Scilipoti si è messo in contatto con noi per avere dei dettagli sul nostro progetto”
(Gianpiero Cofano, segretario generale dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, organizzatore del possibile viaggio dei parlamentari italiani ed europei in Ucraina, a Un Giorno da Pecora, 16 marzo)
Ecco
“La profezia di Fatima. Il Papa ora teme la fine del mondo”
(Libero, 16 marzo)