Abbiamo rischiato grosso. Se per un malefico scherzo del destino il palinsesto Mediaset non avesse deciso di immolare alle sorti progressive di Italia 1 il talento della stacanovista Barbara D’Urso lasciandola al suo Live di Canale 5 in prima serata, poteva andare a finire male, molto male. Immaginando per un attimo l’infausta congiuntura di questa orrenda guerra in Ucraina unita al programma domenicale degli anni scorsi, ci si sarebbe trovati davanti a un piccolo schermo armato di sfere rotanti pronte a esplodere, Matteo Salvini col rosario per la pace, Platinette e Alba Parietti sull’analisi geopolitica e una serie inaudita di altri disastri. Invece, il santo protettore dello spettatore comune, ha preferito mandare il soldato D’Urso a domare quel Truman senza verità alcuna tornato altrimenti detto “La Pupa e il Secchione show”.
Ma il pericolo scampato va oltre. Memori degli storici scambi culturali con Massimo Giletti, suo alter ego dell’informazione, si poteva persino temere il colpo gobbo, con una corrispondenza di Barbara da Odessa con tanto di elmetto e occhiali da sole, dentro la hall di un hotel riempita di sacchi di sabbia mentre in studio gli ospiti parlanti, si fa per dire, avrebbero continuato a beccarsi con minacce variegate.
Perché qualcuno ricorderà quanto in un tempo recente fosse facile il confronto sullo scontro, vuoi la coincidenza della messa in onda, vuoi lo stile della conduzione, vuoi anche l’ostinato saltellare di ospiti e temi da un programma all’altro, scambiati come pedine del backgammon in una surreale scacchiera sintetizzabile come Live non è l'Arena.
Invece, se Dio vuole, questo sporco lavoro è rimasto solo nelle mani del giornalista della domenica su La 7, mentre il soldato D'Urso, senza giubbotto antiproiettile, si è trasferita al martedì a gestire insulse gare di twerking.
Oggi, dopo due anni di pandemia, le bare di Bergamo, i novax, il dolore di Kiev, mentre spopolano i nuovi mostri della negazione del conflitto, si aspetta che Freccero scenda in uno studio a caso da un momento all'altro e in attesa di Godzilla – tanto manca poco – ci dà sollievo che almeno uno degli studi di prima serata si nutra esclusivamente di puro gusto dell’inutile trash. E dovendo scegliere una forma di avanspettacolo, meglio quello che la guerra la ignora, e si butta sul botox, le fughe di Flavia Vento, gli Zucca Quiz, le piume di Federico Fashion Style e il riciclo del pensiero debole da GF Vip. Col cuore, s’intende.