Salvini si arrende nella gara per le promesse a vanvera: Silvio è imbattibile. I Cinque Stelle dopo Rousseau passano alla piattaforma Casaccio

Siamo stati a Calendia, il paese di Calenda, dove tutte le case sono fatte a calenda, si parla calendese, si mangiano gli squisiti calendoni ripieni e nella capitale, Calendopoli, i ritratti di Calenda adornano ogni strada e i suoi tweet sono dipinti sui muri dai pittori di strada e prendono il nome di calendografie. La locale fabbrica di automobili Calenda produce la Calend, dinamica vetturetta a trazione nucleare, e nell’elegante teatro Calenda si rappresentano, con successo, le commedie di Calenda e le opere liriche di Calenda. Il locale festival della canzone è stato vinto dal brano “Calendario”, di Calenda-Calenda, cantato da Carlo Calenda, e il campionato di calcio, a girone unico e con due sole squadre iscritte, lo Sporting Calenda e l’Atletico Calenda, viene vinto, ad anni alterni, dall’una o dall’altra compagine. Ma veniamo, ora, alle notizie politiche di un altro Paese, l’Italia.

 

Centrodestra La campagna elettorale entra nel vivo. Prosegue, senza esclusione di colpi, il duello interno tra Berlusconi e Salvini sulla flat tax. Sono partiti entrambi dal 23 per cento di aliquota, Salvini è sceso fino al 15 per cento, Berlusconi propone il 10, Salvini rilancia al 7, Berlusconi, con un colpo di teatro, promette un’aliquota del 5 per cento però a carico dello Stato: sarà l’agenzia delle Entrate a dover versare a ciascun contribuente, ogni anno, l’Irpef, che diventerà dunque la prima imposta a rovescio nella storia dell’umanità. Non contento, Berlusconi promette, oltre alle dentiere gratuite per mamme e nonne, anche parrucche per zie e suocere, protesi per cugini, creme solari per cognate e cognati, tutto a spese del servizio sanitario nazionale.

 

Migranti Salvini si arrende alla lunga esperienza di Berlusconi in tema di promesse a vanvera, e concentra la sua campagna elettorale sul tema, a lui così caro, dei migranti, per i quali propone, allo sbarco, un’aliquota fissa del 75 per cento, seguita da espulsione immediata dopo il pagamento in contanti. Il blocco navale, con navi dotate di rostro come nella battaglia di Salamina, è l’altra misura difensiva prevista dalla Lega, la cui ala moderata, capitanata dal deciso Giorgetti, uomo tutto d’un pezzo, propone però, a scopo umanitario, di erigere a Lampedusa una cappella per celebrare ogni anno un requiem per gli affogati. Salvini è disposto a cedere a patto che le spese della funzione siano a carico delle famiglie delle vittime. Torna anche la Bestia, voce social del leader leghista, ma per evitare passi falsi non c’è più lo staff. La Bestia, d’ora in poi, è Salvini in prima persona.

 

Cinque Stelle La piattaforma Rousseau è stata dismessa e il disco rigido è custodito nel comodino di Casaleggio, e dunque le parlamentarie saranno decise dalla nuova piattaforma Casaccio, più aderente alle esigenze del Movimento. I nomi per l’uninominale vengono estratti a sorte da una lista di centomila candidati, già divisi in partenza, per comodità, tra Scissionisti, Transfughi di Destra, Transfughi di Sinistra, Incerti, più un numero molto ristretto di persone intenzionate a rimanere nel Movimento anche dopo l’elezione. Quanto al programma, al reddito di cittadinanza sarà aggiunta la Laurea ad honorem per tutti i richiedenti, più un viaggio in pullman a San Giovanni Rotondo con vendita agevolata di batterie di pentole durante la sosta in autogrill.

 

Pd L’epidemia di letargia virale, i cui primi sintomi risalgono agli anni Novanta, è finalmente sotto controllo, e dunque le donne e gli uomini del Pd possono finalmente mostrarsi in pubblico come se fossero, almeno in apparenza, in stato di veglia e con il metabolismo ben funzionante. Se le cose si mettono per il meglio, riusciranno a partecipare con il necessario vigore agli ultimi due giorni di campagna elettorale, con il solo rincrescimento che uno dei due, sabato, è il giorno del silenzio elettorale. Puntano tutto sul venerdì.