Ci sono programmi assai difficili da guardare. E ce ne sono altri altrettanto difficili da descrivere. Perché riassumono, nella loro insipida consistenza, una sorta di vuoto ideativo che aleggia nelle mattinate da palinsesto, a prescindere dalle stagioni. Basti pensare a “Uno Mattina estate”, contenitore di consolidata tradizione che occupa le prime ore della giornata televisiva sulla rete ammiraglia. E che invece si traduce, in questa edizione, in una sorta di altalena informativa dallo spessore tridimensionale di un fotoromanzo, che passa senza colpo ferire dalla politica al gossip, riuscendo al tempo stesso a condire la frenesia argomentativa con una patina di noia non facile da ottenere.
C’è da dire che la sforbiciata bizzarra della durata iniziale, praticamente dimezzata in corsa d’opera e oltretutto spezzata in due parti tra le quali va addirittura in onda un altro programma (“Linea Verde”) non aiuta la concentrazione. Ma ci si augura, con la consueta fiducia che contraddistingue lo spettatore rassegnato, che dietro a tali decisioni ci sia un acuto ragionamento. Anche se, a un primo sguardo (ma anche un secondo) tende a sfuggire.
Il risultato, quindi, è che mentre si cerca di seguire il dibattito sulla riforma delle pensioni, la pagina cambia, come quei librini di un tempo che si sfogliavano velocemente per far animare il disegno. E in pochi minuti si vola dall’uso delle lamine d’oro in cucina, al vaiolo delle scimmie, e poi la sabbia rubata, l’oroscopo beneaugurante, il parere di Cecchi Paone sull’agenda Draghi, il compleanno di Giancarlo Giannini e così via.
I due padroni di casa cercano di fare buon viso a cattivissimo gioco, e si passano la palla come se tutto fosse normale, cercando maldestramente di esternare con entusiasmo quanta armonia regni nello studio.
Maria Soave, ex mezzobusto del Tg 13,30, solida e capace, tenta anche di lasciarsi andare con arditi passi di ballo e sorrisi fuori misura mentre Massimiliano Ossini, avventuroso conduttore che ricorda incredibilmente nella fisicità e nella dizione il barman di “Primo appuntamento Crociera”, accompagna le sue domande dal garbo monocorde con frasi fatte buone per ogni occasione che si rispetti: i nodi vengono al pettine, abbiamo bisogno di una boccata d’ossigeno, con piccoli passi si scalano le montagne e altre perle di questo tenore.
Alla fine resta un pizzico di smarrimento e un po’ di fiatone per la galoppata estiva, la cui unica consolazione è che si tratta di “Uno mattina”. Ché se erano due forse era peggio.