Un Leone alla Carriera per Nil Yalter: andrà all’artista turca il prestigioso riconoscimento della prossima Biennale dell’Arte. Curata dal brasiliano Adriano Pedrosa, e intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, la mostra veneziana ha scelto di onorare il lavoro di due artiste la cui biografia è a cavallo tra vari Paesi: accanto a Yalter, turca nata al Cairo e trapiantata in Francia dal 1965, c’è infatti Anna Maria Maiolino, nata a Scalea (Cosenza), emigrata da bambina in Venezuela e residente in Brasile dopo un lungo periodo a New York: «Due artiste straordinarie e pionieristiche, nonché migranti, che incarnano in molti modi lo spirito di “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere », secondo la definizione di Pedrosa.
Entrambe parteciperanno per la prima volta alla Biennale d’Arte. Maiolino esporrà una nuova opera di grandi dimensioni e una serie di sculture e installazioni in argilla; Yalter invece presenterà la sua opera più celebre, “Topak Ev”, una yurta che simbolizza il nomadismo ma anche il ruolo delle donne nel trasformare in “casa” ogni tappa delle migrazioni, e una nuova versione dell’installazione “Exile Is a Hard Job”, un work in progress iniziato nel 2012 con l’affissione di manifesti sui muri di Valencia.
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La premiazione sarà il 20 aprile prossimo, giorno dell’inaugurazione della Biennale che proseguirà fino al 24 novembre. Un’occasione per conoscere Yalter, artista che ha sempre affiancato l’impegno artistico e quello femminista. Tra le sue opere più innovative, “The Headless Woman”, un video concentrato sullo stomaco di una danzatrice del ventre e sulle misteriose scritte che la protagonista traccia su di sé, legando il tema della liberazione sessuale a quello dell’oggettivazione orientalista delle donne mediorientali.
“La Roquette, Prison de Femmes” (con Judy Blum e Nicole Croiset) è una raccolta di video, fotografie e disegni sulla testimonianza di un’ex detenuta del famigerato carcere femminile francese. “Temporary Dwellings” invece accosta video, fotografie e oggetti per costruire un collage sulla vita dei lavoratori migranti affidato al racconto delle donne, mentre “Rahime, Femme Kurde de Turquie”, nella collezione del Centre Pompidou, racconta una minoranza ferocemente repressa anche dall’attuale governo turco.
In anni recenti Yalter ha esplorato le possibilità di creazione attraverso la computer grafica (“20th / 21st century”). Molto apprezzata in Francia, l’artista di origine turca è stata protagonista di una delle diciotto mostre che il ministero della cultura d’oltralpe ha organizzato dopo gli attacchi del terrorismo islamista culminati con la strage del Bataclan: 18 esposizioni che hanno sottolineato l'importanza dell’arte nella ricostruzione di un legame pacifico tra culture avvelenate da fondamentalismo religioso e colonialismo. Tutti i video di Yalter sono stati digitalizzati nella Libreria Nazionale francese, mentre un archivio delle sue opere è disponibile sul sito www.nilyalter.com.