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Un minuto di rumore per Giulia Cecchettin: l'iniziativa degli studenti dell'Università di Padova
Migliaia di ragazzi davanti al dipartimento in cui studiava la giovane uccisa dall'ex fidanzato. «Non staremo più in silenzio»
Si sono ritrovati in migliaia, studenti e studentesse e non solo, davanti al Dipartimento dell’Università di Padova in cui studiava Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa nei giorni scorsi dal suo ex fidanzato. Un incontro per dire basta alle violenze sulle donne, che ha visto il suo apice nel “minuto di rumore” per Giulia, in contrasto con il tradizionale minuto di silenzio. Perché, come ha detto Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, non è il momento di restare in silenzio.
«Quello di Giulia Cecchettin è un femminicidio, serve avere il coraggio di riconoscere che il sistema in cui siamo è intriso di una profonda e radicata cultura dello stupro. Il femminicidio e lo stupro ne sono all’apice, ma vengono retti da tutti quegli atteggiamenti quotidiani che ci hanno insegnato a “sopportare”. Ogni singola persona deve attivarsi per sradicare questo sistema, serve trovare il coraggio di fermare ogni atteggiamento sbagliato a cui assistiamo. Soprattutto però, deve arrivare l’impegno delle Istituzioni, dello Stato, della Scuola e delle Università», spiega @emmaruzzon rappresentante degli studenti dell’Università di Padova