Zoomafia. Un termine che mette i brividi. Cosa c’entra la mafia con gli animali? Purtroppo c’entra eccome. I crimini legati agli animali sono tanti e la Lav, Lega Anti Vivisezione, ha creato un Osservatorio guidato da Ciro Troiano per analizzare i dati delle procure d’Italia, attraverso i quali viene redatto ogni anno un rapporto. 

Il concetto di zoomafia, coniato alla fine degli anni Novanta da Troiano, lo troviamo anche nell’edizione del 2008 del vocabolario Zingarelli della lingua italiana e da quest’anno anche nel lavoro della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Tra i compiti affidati dalla Legge del 10 maggio 2023 n. 53 alla commissione, c’è anche quello di indagare sulle attività illecite legate al fenomeno delle zoomafie. Un traguardo insperato che arriva dopo ventiquattro anni di lavoro dell’Osservatorio che fornisce a tutti noi un rapporto dettagliato dei crimini commessi sugli animali. 

Il Rapporto Zoomafia 2023 è stato pubblicato pochi giorni fa. Un fascicolo di oltre duecento pagine con dettagli e numeri che fotografano, in base ai dati forniti dalle procure, lo stato dei crimini di ogni genere legati al mondo degli animali. Su tutti spicca quello del commercio illegale di cuccioli di cane di razza. Un giro milionario di affari che sfuggono al fisco. Ed è proprio il mancato pagamento delle tasse che viene messo in evidenza e che ha alzato l’attenzione sul commercio dei cani. Un danno erariale stimato in oltre cinque milioni di euro accumulato in pochi anni. Senza contare la sofferenza degli animali coinvolti. 

Poi ci sono i cavalli e le corse clandestine. Anche in questo caso i numeri sono alti. Quindi le uccisioni senza una reale motivazione. Poi i combattimenti in cui vengono impiegati i cani. Una sintesi del rapporto sulle Zoomafie, è online sul sito www.lav.it. Gli amici bestiali ringraziano.